Non c’è Coronavirus che tenga a bada ulteriori mosse per rendere la guerra in Yemen un puzzle militare dalla difficilissima comprensione, che giorno dopo giorno assume sembianze sempre più complesse. Decisione dell’ultim’ora è l’annuncio dei Separatisti, la cui valenza amministrativa è posta nel sud del paese, di un nuovo governo autonomo, la cui nascita deriverebbe da una “cospirazione” del governo centrale.
Ad annunciare il tutto è stato il Consiglio di transizione meridionale (STC), che ha dichiarato lo stato di emergenza e ha annunciato che avrebbe “autogovernato” la principale città portuale meridionale di Aden e altre province del sud. Secondo i separatisti, il governo sostenuto dall’Arabia Saudita e riconosciuto a livello internazionale come legittimo, non ha rispettato gli accordi di un unico gabinetto nazionale da sfoderare contri i ribelli Houthi. Pronta la risposta del presidente dello Yemen ‘Abd Rabbih Mansur Hadi, deposto con un colpo di Stato il 22 gennaio 2015: “Questa decisione avrà conseguenze catastrofiche“
Mohammed al-Hadhrami, ministro degli Esteri dello Yemen, ha affermato che l’ultima mossa della STC equivale a un ritiro definitivo dall’accordo di Riyad.
“L’annuncio da parte del cosiddetto consiglio di transizione della sua intenzione di istituire un’amministrazione meridionale è una ripresa della sua insurrezione armata … è un annuncio del suo rifiuto e completo ritiro dall’accordo di Riyad”, ha detto al-Hadhrami in una nota .
“Il cosiddetto consiglio di transizione sopporterà da solo le conseguenze pericolose e catastrofiche di tale annuncio“, ha aggiunto.
