Oggi, 16 novembre 2020, ci giungono nuove notizie dal mondo.
World last news del 16 novembre 2020
Etiopia: attacco armato a un pullman
Nella regione di Benishangul-Gumuz, nell’ovest dell’Etiopia, dove nelle ultime settimane sta aumentando la violenza interetnica, un commando armato ha fermato un pullman e ucciso almeno 34 persone.
Il premier etiope Hamed Abiy ha accusato il Sudan di proteggere i terroristi. Ha inoltre escluso che ci sia un legame fra il massacro e il conflitto in corso nella regione del Tigray.
Libia: il forum si chiude senza governo di unità
I lavori del forum per il dialogo politico libico si sono conclusi senza la nomina di un governo di unità nazionale.
La inviata ad interim delle Nazioni Unite per la Libia, Stephanie Williams, ha dichiarato: “Abbiamo concordato di riconvocarci tra circa una settimana in una sessione virtuale per decidere sui meccanismi di selezione per la prossima autorità”.
Moldavia: Sandu vince le presidenziali
L’ex primo ministro filoeuropeo Maia Sandu si è aggiudicata il secondo turno delle elezioni presidenziali in Moldavia. Ha battuto il presidente uscente filorusso Igor Dodon.
Con il 99% dei voti scrutinati, Sandu ha finora ottenuto il 57% delle preferenze contro il 44% dell’avversario.
I dati sono stati pubblicati sul sito della commissione elettorale centrale del Paese.
Medio Oriente: visita di Pompeo in colonie è provocazione
Il portavoce del presidente palestinese Abu Mazen ha detto che la visita del Segretario di Stato americano Mike Pompeo prevista per la prossima settimana in colonie israeliane nella Cisgiordania occupata è una provocazione al popolo palestinese e alla sua leadership.
Il portavoce ha inoltre sottolineato che il presidente ha definito la visita “uno sfacciato sprezzo alla risoluzione della comunità internazionale a partire da quella del Consiglio dell’ONU 2334”.
Germania: Merkel, “Numeri covid si stabilizzano, ma troppo lentamente”
La cancelliera tedesca Angela Merkel, al direttivo della CDU, ha dichiarato: “In Germania i numeri dell’epidemia di Covid-19 si stanno stabilizzando, ma troppo lentamente”.
Merkel parteciperà a un incontro con i ministri presidenti dei Länder per fare il punto sugli effetti del semi-lockdown iniziato il 2 novembre sul territorio federale.
Secondo delle fonti, sembra che la Merkel, nel corso della riunione, voglia imporre un divieto di contatto più stringente.
Gran Bretagna: Johnson, “Paese sta uscendo da seconda ondata”
Il premier britannico Boris Johnson ha evocato un imminente ritorno sotto controllo della seconda ondata di coronavirus in Gran Bretagna.
In un video postato dalla residenza di Downing Street, dove è tornato in isolamento precauzionale dopo essere stato a contatto con un deputato poi risultato positivo al Covid, il premier ha assicurato di essere “sano come un pesce”.
UE: Recovery Fund, Polonia e Ungheria pongono veto
La presidente della BCE Christine Lagarde, all’apertura del summit “Pionieri del cambiamento” del World Economic Forum, ha dichiarato: “Il Recovery Fund dimostra che l’Europa è tornata. L’Europa si sta muovendo insieme. E la strada è stata tracciata. Ma c’è ancora molto lavoro da fare”.
Tuttavia, nonostante le dichiarazioni di unione della Lagarde, arrivano i veti sul Recovery Fund da parte dei Paesi dell’Est. Infatti, gli ambasciatori di Polonia e Ungheria hanno posto il veto. Hanno quindi bloccato il bilancio UE 2021-2027 e il piano di ripresa dal coronavirus a causa di un nuovo meccanismo che collegherebbe i finanziamenti allo stato di diritto.
Il portavoce della presidenza di turno tedesca Sebastian Fischer ha affermato: “I due Paesi hanno espresso la loro posizione rispetto ad un elemento del pacchetto. Ma non sulla sostanza dell’accordo sul bilancio”.
Israele: ONU dice no a nuovi alloggi a Gerusalemme Est
L’ONU ha chiesto al governo israeliano di revocare la decisione di costruire 1257 nuovi alloggi a Givatha Matos, quartiere ebraico di Gerusalemme Est, oltre la linea verde del 1967.
L’ONU denuncia che la costruzione di tali insediamenti è illegale in base alle leggi internazionali. Ha dichiarato: “La costruzione danneggerebbe in modo cruciale le prospettive per un futuro Stato palestinese contiguo. Inoltre nuocerebbe allla possibilità di una soluzione negoziata dai due Stati basata sulle linee del 1967 con Gerusalemme capitale dei due Stati”.
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