Wooldridge: la meritocrazia ha bisogno di una rinfrescata?

“L’idea meritocratica è così fondamentale per le società moderne che la diamo quasi per scontata“. Scrive così Adrian Wooldridge nel suo nuovo libro “L’aristocrazia del talento” dove cerca di salvare la meritocrazia dalla sovraclasse ossificata che Aldous Huxley aveva previsto. 

L’aristocrazia del talento: cosa scrive Wooldridge?

“Quando facciamo domanda per un lavoro ci aspettiamo di essere giudicati in base alle nostre abilità individuali piuttosto che alle conoscenze familiari. E siamo indignati quando sentiamo l’odore del nepotismo, del favoritismo e della discriminazione. Guarda nella tua anima e vedrai quanto è innaturale la meritocrazia: gli esseri umani sono programmati biologicamente per favorire i loro amici rispetto agli estranei”. Il libro di Wooldridge ruota tutto intorno a questi temi. Poiché un’istruzione di alto livello diventa il requisito essenziale per il miglior lavoro, i ricchi possono acquistare privilegi educativi per i loro figli. Inoltre l’incessante ascesa delle élite intellettuali, a spese della popolazione meno abbiente o meno istruita, ha avuto conseguenze tangibili

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Come riequilibrare il sistema?

La maggior parte del libro di Wooldridge riguarda la diagnosi del problema riguardante la meritocrazia in occidente. Tuttavia dà anche alcuni suggerimenti utili su come riequilibrare il sistema. Le scuole pubbliche britanniche, sostiene, dovrebbero aumentare enormemente il numero di borse di studio che offrono. Nonostante godano dello status di beneficenza e delle agevolazioni fiscali che ne derivano, solo l’1% dei loro alunni ha pagato tutte le tasse nel 2019. La metà dei loro posti dovrebbe invece andare a studenti brillanti che non possono permettersi le tasse, sostiene l’autore. Può essere che la meritocrazia come sistema sia irreparabile, perché per definizione crea coloro che non solo ci perdono, ma sentono che è colpa loro. Per mantenere la sua ubiquità, i governi dovranno tassare le eredità o trovare un modo per rendere l’istruzione meno un club d’élite.