giovedì, Aprile 18, 2024

Whistleblowing, approvato anche in Europa

Finalmente anche il Parlamento europeo approva la direttiva sul whistleblowing, cosi’ da oggi tutti i lavoratori, sia dipendenti pubblici sia privati degli Stati membri dell’Unione Europea avranno maggiori tutele nel denunziare il malaffare nelle pubbliche amministrazioni e nelle aziende private. Inoltre qualora dopo la denuncia verrà rivelato eventualmente il nome del denunziante, egli godrà ugualmente di tutte le tutele necessarie sul posto di lavoro.

In Italia la legge sul whistleblowing era stata approvata nel 2017, con l’emanazione della nuova direttiva in Europa,  oggi, anche il dipendente dell’azienda privata godrà di una maggiore tutela. La protezione sarà garantita non soltanto al lavoratore onesto che segnala il malaffare, ma anche per tutti i colleghi che aiutano il segnalante nel percorso della sua informazione.

Il segnalante che si trova in una azienda con più di 50 dipendenti, in questo caso, l’azienda è tenuta a fornire un canale privilegiato e sicuro al dipendete che comunica il malaffare all’interno dell’ente. Il dipendente che farà conoscere il malaffare dovrà essere sempre supportato psicologicamente e dovrà godere di una tutela legale.

In Europa, il testo deve essere accolto da tutti i ministri dell’UE prima di entrare in vigore, poi gli Stati avranno due anni di tempo per recepire la direttiva e adeguarsi come prassi. Il lavoratore che segnala, non può essere punito dall’ente per cui lavora, è prevista una sanzione di 30 mila euro da parte dell’Anac. Dovranno essere creati dei canali di segnalazione ad hoc, la garanzia dovrà essere estesa a tutti i tipi di lavoratori, consulenti, fornitori, stagisti e perfino i volontari.

In dettaglio, secondo l’art.1 della legge 179/2017 stabilisce: il dipendente pubblico che segnala il presunto reato all’interno della pubblica amministrazione per cui si deve attuare la tutela, è l’impiegato presso le amministrazioni pubbliche elencate nell’art.1 del d.lgs. 165/2001:

-colui che opera presso un ente economico

-colui che è alle dipendenze di un ente privato di diritto privato sottoposto a controllo pubblico ai sensi dell’articolo 2359 del codice civile.

-Colui che lavora o collabora nelle imprese che forniscono beni o servizi e che realizzano opere per la pubblica amministrazione.

Sono previste delle sanzioni per la pubblica amministrazione che adotta misure discriminatorie nei confronti del dipendente che ha segnalato il fatto, che vanno da euro 5.000 a euro 30.000 a carico del responsabile. Devono considerarsi nulli, tutti gli atti discriminatori o ritorsivi adottati dopo la segnalazione del dipendente pubblico; in caso di licenziamento è prevista la reintegrazione immediata del lavoratore. In tema di giurisprudenza è bene ricordare qualche sentenza della Corte di Cassazione come la sentenza n. 47056 del 21/09/2016, infatti la stessa precisa che la legge in questione sul whistleblowing n.179/2017, per il segnalante, che acquisisce informazioni di atti illeciti nel contesto lavorativo, la sua azione non fonda alcun obbligo di attività di acquisizioni di informazioni, autorizzando improprie attività investigative in violazione dei limiti posti dalla legge. Ogni segnalazione deve avere un interesse generale e non individuale, non dettata da un’azione investigativa volta a far punire un collega poco simpatico, rischiando in questi casi specifici, di non ricevere alcuna tutela legale il lavoratore esemplare della pubblica amministrazione.

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