giovedì, Aprile 18, 2024

(Non) Voglio una storia d’amore: intervista a Cristina Sannino

Nel 2020 esce il secondo romanzo di Cristina Sannino Voglio una storia d’amore. Mentre due anni prima c’era stata la pubblicazione del primo libro, dal titolo Trenta lettere per (ri)innamorarti di me. Con la seconda opera le tematiche sono odierne, di sentimenti tra fiaba e realtà. L’autrice entra nella correlazione sociale delle persone, in quanto  soggetti costanti nella ricerca dell’amore. Dallo stile originale, l’autrice racconta la storia di una giovane donna, che rispecchia il mondo femminile. Mentre, in parallelo l’ideale del principe azzurro e della fiaba, che nell’inconscio femminile prevale sulla razionalità. Di fatto, una narrativa rosa, dagli accenti sui desideri umani, nelle difficoltà di cercare la propria anima gemella, che sfugge. Dalle relazioni che nascono per caso, per destino oppure per abitudine. Una storia entusiasmante, dalla scrittura a volte dalle forme ironiche e con degli interrogativi che si pone il lettore, uomo o donna che sia.

(Non) Voglio una storia d’amore: chi é Cristina Sannino?

Cristina Sannino nasce nella provincia di Napoli a Pollena Trocchia, nel 1991. Cristina frequenta gli studi di operatrice turistica e consegue il diploma professionale. In seguito, Sannino lavora nel settore dell’infanzia, lavoro che svolge con ambizione, anche tutt’oggi. Da sempre, le passioni principali dell’autrice sono la lettura e la scrittura, da cui nascono i romanzi Trenta lettere per (ri)innamorarti di me e (Non) Voglio una storia d’amore.

Il pensiero artistico dell’autrice

Il linguaggio narrativo risulta semplice, dalle espressioni popolari e quotidiane, con la cura di non tralasciare le domande al lettore. In (Non) Voglio una storia d’amore, alcune forme ironiche danno una tregua alle vicissitudini sentimentali di una storia, mentre la protagonista prosegue la ricerca dell’amore. Alcuni riferimenti a donne o uomini sono da interpretare nel senso universale, non individuale, in quanto Sannino non vuole giudicare né uomini né donne. In verità, la scrittrice racconta di situazioni sentimentali, nella ricerca dell’anima gemella, con lo spessore narrativo ed ironico – riflessivo.

Inoltre, all’inizio di (Non) Voglio una storia d’amore emerge una correlazione sia diretta che inversa, tra uomo e donna. Di fatto, il libro nasce con la speranza che tutti gli uomini e tutte le donne possono rispecchiarsi nella lettura. L’autrice desidera che il lettore avverte gli stati d’animo dei personaggi, come propri. Il tema dei sentimenti segue una donna sola ed indipendente, che non vuole rinunciare all’amore e cerca una favola.

(Non) Voglio una storia d’amore: recensione del libro

Il romanzo narra la storia di Alice, una giovane donna quasi trentenne, che rincorre nella propria indipendenza, il desiderio di una romantica storia d’amore. La donna protagonista dell’opera sembra rappresentare l’autrice, ma il libro non è autobiografico. In realtà, nascono i confronti tra le persone, che denotano incongruenze nei rapporti sentimentali, per vari motivi. Durante la narrazione, ci sono domande che l’autrice rivolge al lettore, che appaiono talvolta in forma ironica, ma con un invito riflessivo. Il romanzo presenta una scrittura amichevole, semplice e scorrevole. I messaggi che emergono sono di diversi temi, come: la solitudine, l’insicurezza, l’instabilità nelle relazioni, le paure dei legami stabili, la ricerca dell’amore perfetto. Un’opera narrativa, in cui il lettore ha la sensazione di comunicare verbalmente con l’autrice, per il linguaggio libero da schemi.

Anche i sentimenti diventano protagonisti del libro, con argomenti attuali, che affrontano il tempo di oggi nelle scelte di un partner, nelle paure e nei desideri di ognuno. Quando sembra esistere nei rapporti sociali quello che non sembra, allora nasce l’amore, a volte per caso. Mentre, l’idea di una donna che cerca il principe azzurro, oppure una favola moderna succede forse una volta, sempre o mai.

Come si presenta Cristina Sannino ai lettori?

Cristina è una ragazza semplice, innamorata dell’amore, dei libri e della scrittura. Mi presento ai lettori in punta di piedi e soprattutto in veste di amica. Chiedo sempre di contattarmi alla fine della lettura dei miei romanzi, ascolto pareri e critiche. Ci tengo molto a conoscere l’effetto che i miei libri hanno sugli altri e a non avere distanze con chi mi legge.

Quando nasce la passione per la scrittura?

La passione per la scrittura è nata sui banchi di scuola. Ricordo che nell’intervallo appuntavo qualche frase sul diario, poi è continuata negli anni e i diari si sono trasformati in quaderni, cellulari e computer.

Cosa rappresenta il romanzo contemporaneo per lei?

Il romanzo contemporaneo è una rappresentazione della realtà e io non penso di rappresentarla totalmente nei miei libri. Credo comunque che qualcuno riesca a rispecchiarsi almeno in una pagina o in una riga di qualche mio romanzo. In fondo è quella la cosa più bella della lettura.

(Non) Voglio una storia d’amore: il suo libro come nasce?

Il mio libro nasce in “quarantena”, nel periodo in cui siamo tutti stati costretti all’isolamento. Diciamo che non nasce da un’idea ben precisa ma da un fiume di pensieri messi su carta.

Cosa cerca Cristina Sannino con il suo libro?

La prima cosa a cui penso, dopo questa domanda è che cerco persone che amino la mia scrittura. Persone che si rivedano nei miei pensieri, che trovino un momento di relax, durante la lettura dei miei libri. Oppure persone, che siano semplicemente curiose, di sapere quello che “ho da dire loro”. Poi, spero nel mio piccolo di aiutare qualcuno: qualcuno che come Alice, non spera più nell’amore. Ma che trovi comunque il coraggio di crederci, proprio come la protagonista del mio romanzo. Ed in ultimo, con le tante e – mail del blog di Alice, spero di dare indirettamente anche qualche consiglio, a chi riscontra gli stessi problemi.

Quali sono i messaggi che vuole trasmettere attraverso la scrittura?

Voglio trasmettere ai lettori che un libro può emozionare e vivere attraverso la lettura e le sensazioni di ognuno di noi.

Come racconta ai lettori il suo stile letterario?

Non credo di sapere descrivere il mio stile e non so ancora nemmeno se ne ho uno. Metto semplicemente tutta me stessa in quello che scrivo e non nel senso letterale del termine. Spero di lasciare qualcosa di me ad ognuno.

(Non) voglio una storia d’amore ha una grande originalità. Esce dagli schemi anche nella quotidianità?

Sicuramente la Cristina “scrittrice” è più originale della Cristina “umana”, ma in fondo essendo la stessa persona, i miei pensieri non possono essere cosí diversi. Diciamo che nella scrittura, a differenza della realtà non mi pongo limiti.

I dialoghi tra i personaggi sembrano entrare in una dimensione quasi surreale. Cosa pensa sulla fantasia?

Penso che la fantasia è tutto. I miei romanzi sono totalmente frutto della fantasia, senza quella non avrei potuto fare un granché. È un elemento essenziale che va fortemente alimentato.

Le capita di essere personaggio e protagonista del libro?

Durante la stesura del romanzo sono stata spesso Alice, mi sono messa nei suoi panni sempre. Cosa avrei detto io? Cosa avrei risposto? Cosa farebbe adesso lei? Come reagirebbe? Sono stata Alice per un mese ed è stato veramente divertente.

Dove nascono e dove arrivano le idee di un libro?

Penso che a parte la fantasia, le idee più belle arrivino dalla realtà stessa. Dai posti che frequenti, dal Paese dove vivi, dalle realtà che osservi. Penso che ogni giorno possa essere un buon giorno, per un’ispirazione improvvisa.

Cosa pensa sulla scrittura in generale?

Scrivere è sfogo, rifugio, emozione, svago, divertimento. Scrivere è tutto e tanto insieme.

Ci sono scrittori dai quali trae ispirazione?

In realtà no o almeno non volontariamente. Anche se credo che le mie tante, infinite letture influenzino molto il mio modo di scrivere. Quindi posso dire, che tra i miei scrittori preferiti ci sono: Nicholas Sparks, Federica Bosco, Diego Galdino e Anna Premoli.

Quali sono le difficoltà nello scrivere un romanzo?

La mia difficoltà più grande è riuscire a dare ordine, alle idee sconnesse che ho nella testa. A volte mi è capitato di avere prima il finale della storia stessa o il capitolo centrale, poi tutti gli altri. Ho in mente varie scene e metterle in ordine non risulta affatto semplice.

Che ruolo rappresentano i personaggi del libro, nella sua vita?

In senso metaforico vedo i personaggi del libro come amici miei, che mi hanno aiutato alla realizzazione di qualcosa di bello. Invece nella realtà, hanno tutti qualche piccolo atteggiamento o comportamento, di persone che conosco.

La scrittura per lei é pura espressività creativa o distacco dalla realtà?

Sicuramente pura espressività creativa, per tutti i motivi citati prima. Non ci si può mai distaccare totalmente dalla realtà.

Cosa significa per lei sognare ad occhi aperti?

Sognare ad occhi aperti per me, vuol dire sperare sempre in qualcosa di bello. Desiderare e pensare sempre in meglio, ma rimanendo sempre svegli e con i piedi per terra.

Crede che nella scrittura sia possibile vivere un sogno?

Assolutamente si. Credo che nella scrittura sia possibile vivere molti sogni, tutti quelli che si vuole. Abbiamo carta bianca ed infinite parole d’inchiostro.

Come definisce la scrittura?

Scrittura è per me la stesura di un pensiero, di un insieme di infiniti pensieri, riportati su carta.

Cristina Sannino ha in mente un progetto letterario nuovo?

Per il momento no, non ho alcuna idea in particolare al momento, solo tanta voglia di scrivere ancora.

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