Vittorio Sgarbi attacca Fedez e Chiara Ferragni per l’appoggio all’omofobia

Vittorio Sgarbi attacca Fedez e Chiara Ferragni per l’appoggio alla legge contro l’omofobia, definendo il tutto: pedofilia di Stato. Ovviamente la critica viene espressa da un uomo repressivo verbalmente, ma che di omosessualità non è certo digiuno. Non a caso il suo mondo è pieno di persone che amano il proprio sesso. Non so proprio come Sgarbi possa inveire contro questa legge, visto che è proprio questa tendenza a sorreggere il suo mondo ipocrita.

Vittorio Sgarbi attacca Fedez e Chiara: un’altra trovata pubblicitaria o Sgarbi viene da una notte brava?

Vittorio Sgarbi attacca Fedez e Chiara Ferragni per il loro appoggio alla proposta di legge sulla transomofobia ostacolata in Senato da alcuni esponenti della Lega. L’uomo in questione, che ormai non sa più neanche lui cosa è, se politico, sindaco di Sutri, venditore di quadri in televisione o mondano di professione, ha forse dimenticato da dove viene. Continua ad inveire contro categorie che per anni sono state il suo mondo. Un comportamento incomprensibile se si parla di un uomo di cultura (forse è troppo fascista?). “Oggi il movimento omosessuale ha più bisogno di un’arte del vivere che di una scienza o di una conoscenza scientifica (o pseudoscientifica) di cosa sia la sessualità. La sessualità fa parte dei nostri comportamenti, fa parte della libertà di cui godiamo in questo mondo. La sessualità è qualcosa che siamo noi stessi a creare. È una nostra creazione assai più di quanto non sia la scoperta di un aspetto segreto del nostro desiderio“. Questo è lo straordinario pensiero di Michel Foucault.

Fedez e Ferragni non esistono

Non sto qui a prendere come esempio la testimonianza di due che non farei parlare neanche a casa loro. Ma terrei ben in mente la dichiarazione di Sgarbi: “È pedofilia di Stato. Quella legge punta a imporre ai bambini una visione distorta del sesso. Invece gli istinti dell’essere umano devono essere lasciati liberi. Ognuno può essere liberamente eterosessuale o omossessuale. Ma lo deve scegliere da solo, senza imposizioni. Invece tramite questa legge si vuole imporre una visione che punta a mettere sullo stesso piano gli orientamenti sessuali, punta a dire che essere omosessuali o eterosessuali è la stessa cosa. È una violenza, non è così. Massimo rispetto per tutti, ma sugli orientamenti sessuali non ci possono essere imposizioni di nessun tipo”. Potrei fregarmene essendo etero, ma il problema nasce proprio qui. Se ce ne freghiamo e non imponiamo una cultura o una natura attraverso una legge, in questa nazione di subculturali e fascisti, ci troveremo sempre a dover difendere qualcuno. Quindi, potremmo dire che forse è vero che Sgarbi rispetti tendenze più ampie, ma allo stesso tempo attraverso la negazione dei diritti riconosciuti, ne disconosce l’identità.


Omofobia a Roma, picchiato alla stazione della metro (Video)


La promozione spettacolarizzata

Il rapper ha invitato, attraverso una diretta sui social, il parlamentare Alessandro Zan, promotore del testo della legge per allargare il dibattito anche ai suoi follower più giovani. Nella campagna per approvare la legge contro l’omotransfobia, la misoginia e l’abilismo, insieme a numerosi artisti tra cui Elodie, Levante e Mahmood, si è unita anche Chiara Ferragni che ha lanciato un appello nelle sue storie Instagram.

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