venerdì, Aprile 19, 2024

Violenza sessuale su 51 donne congolesi dagli operatori umanitari

L’Organizzazione Mondiale della Sanità aprirà un’inchiesta sulla violenza sessuale su 51 donne congolesi. La denuncia delle donne stesse coinvolgerebbe gli operatori umanitari nella Repubblica Democratica del Congo.

Violenza sessuale: se fosse vero aggiunge insulto alla vergogna

Le equipe erano impegnate nell’ambito di interventi nella lotta contro l’ebola, ma a quanto pare le denuncie fanno pensare al peggio. Se fosse vero l’atto aggiungerebbe insulto alla vergogna. In una zona del mondo depressa da decine di soprusi naturali, chi dovrebbe guarire invece distrugge.

Violenze sessuali, andiamoci cauti

Senza voler sminuire la gravità delle dichiarazioni di violenza sessuale, il tutto merita un’indagine accurata. Le cinquantuno donne hanno affermato di essere state sfruttate o di avere subito abusi sessuali da uomini, per lo più stranieri. Gli uomini si erano qualificati come operatori umanitari-sanitari a Beni nel Nord-Kivu. Questa provincia è duramente colpita dalla decima epidemia di ebola dal 2018.

La vacuità delle dichiarazioni fa pensare che è meglio approfondire con calma

La dichiarazione fatta ha dell’incredibile soprattutto se il reato è contestato a persone che dovrebbero ben conoscere la pericolosità delle decine di pandemie presenti nella zona. Quindi la domanda è: chi si qualificherebbe dicendo chi realmente è, sapendo di rischiare di essere condannato, radiato e in quella zona forse anche decapitato?

Violenza sessuale: una situazione non molto convincente

Un medico accorto sa benissimo che un preservativo non ti ripara dall’ebola e tanto meno una doccia successiva. Si, possono essersi vaccinati per l’ebola, ma lì di pandemie ne nascono ogni giorno. Quello che fa pensare è la dichiarazione generale. Oltre agli operatori umanitari-sanitari dell’OMS, le donne hanno accusato anche personale dell’Agenzia per le Migrazioni (OIM), di Medici senza Frontiere (MSF), Oxfam, World Vision, di ALIMA (Alliance for International Medical Action), nonchè personale del ministero della Sanità congolese. Non sembra un po’ troppo in una situazione così depressa?


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