lunedì, Ottobre 7, 2024

Violenti combattimenti in Siria in questi giorni

Violenti combattimenti in Siria proseguono dalla giornata di venerdì 7 giugno. Un gruppo di ribelli ha, infatti, tentato di respingere l’esercito siriano nel nord del paese. In questi giorni, appunto, l’esercito siriano sta avanzando verso la regione settentrionale, l’ultima nelle mani dei ribelli.

I combattimenti sono avvenuti nella notte. L’esercito ha riferito che i ribelli hanno aperto il fuoco e bombardato un villaggio vicino. La conferma a questa dichiarazione è giunta, in realtà, dagli stessi dissidenti, che hanno annunciato di aver conquistato tre villaggi nella zona.

I bombardamenti e gli attacchi hanno devastato dozzine di scuole ed ospedali, facendo salire a 55 il numero dei presidi medici chiusi da aprile ad oggi. Nel frattempo, Jens Larke, portavoce OCHA, ha fatto sapere che a causa delle ostilità, medici e pazienti hanno lasciato anche le strutture sanitarie ancora integre.
Inoltre, i medici che lavorano nel Nord del paese, hanno recentemente annunciato che non condivideranno più le coordinate degli ospedali con l’ONU. La motivazione l’ha spiegata il dottor Mohamed Zahid: ” […] ospedali sono stati attaccati dopo che l loro coordinate erano state condivise con le Nazioni Unite”. Si sospetta, dunque, che le coordinate inviate all’ONU e condivise con la Russia, per dare protezione a queste strutture, sortiscano un effetto contrario.

Violenti combattimenti nel Nord della Siria. Dozzine di scuole ed ospedali sono stati colpiti.
Un ospedale bombardato in Siria

L’ultimo attacco era avvenuto il giorno 5 giugno. La giornata è il secondo giorno dell’Eid al-Fitr, cioè della festa per l’interruzione del digiuno del sacro mese del Ramadan. L’attacco ha causato ben 15 morti.

I violenti combattimenti in Siria avvenuti nel mese del Ramadan hanno portato, si stima, alla morte di circa 300 civili. E negli ultimi giorni, gli aerei russi e siriani hanno ripreso a sorvolare i cieli.

Nel solo mese di maggio, 300.000 persone hanno dovuto abbandonare la propria casa a causa dei combattimenti. Queste persone sono senza via di fuga. Ammassate lungo il confine turco, dove i campi profughi sono già sovraffollati.

Questi scontri rappresentano la più grave escalation militare tra Assad e i ribelli dall’estate dello scorso anno.

Nicole Tinazzi
Nicole Tinazzi
Nata nel 1998 e cresciuta a Verona, Nicole è iscritta alla facoltà di Logopedia presso l'ateneo veronese. Fervida lettrice e appassionata di viaggi, amante delle lunghe camminate in solitudine e innamorata dell'arte, scrive per Periodico Daily dal febbraio del 2019.

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