Si è svolto l’attesissimo vertice Biden-Putin. Il presidente americano e il suo omologo russo si sono incontrati a Ginevra per il primo faccia a faccia da quando Biden si è insediato alla Casa Bianca. Un incontro giunto in un momento in cui le relazioni tra USA e Russia sono ai minimi storici, una premessa non positiva. E invece: “L’incontro è stato costruttivo”, sono le parole di entrambi i leader al termine del summit. Certo, si tratta di un incontro che non porterà ad un radicale cambiamento. Putin non ha ascoltato gli appelli di Biden sui diritti umani e ha negato ogni coinvolgimento nei cyberattacchi. Tuttavia i due leader hanno trovato dei punti di incontro, forse per iniziare una convivenza pragmatica.
Vertice Biden-Putin: trovati degli accordi?
Si è concluso il tanto atteso vertice tra il presidente americano Joe Biden e il suo omologo russo Vladimir Putin. “Sempre meglio incontrarsi faccia a faccia”, “Spero in un incontro produttivo”, queste sono le frasi che hanno dato il via al bilaterale tra Biden e Putin. I temi sul tavolo erano tanti: dai diritti umani e il caso Navalny, alla cybersicurezza e il controllo degli armamenti. Ma anche Bielorussia, Ucraina e Nagorno Karabakh. Tutti temi che avrebbero potuto creare ulteriori tensioni in un clima che vede le relazioni tra Washington e Mosca ai minimi storici. E invece, nelle conferenze stampa separate i due leader hanno affermato: “L’incontro è stato costruttivo”. Biden e Putin hanno indicato i terreni di collaborazione. Hanno concordato di iniziare consultazioni sulla cybersicurezza, di riprendere i colloqui sul controllo degli armamenti. Hanno anche trovato un accordo per il ritorno dei rispettivi ambasciatori.
È l’inizio di una convivenza pragmatica?
Biden ha affermato che una nuova Guerra Fredda non è nell’interesse di nessuno e che la sua agenda non è contro la Russia, ma per gli americani. Ha però sottolineato che ci sono divergenze sui diritti umani. Insomma, sembrerebbe un bilancio positivo per entrambi. Putin può rientrare in patria affermando di aver riportato la Russia ai vertici della scacchiera internazionale, mentre Biden può sperare nell’avvio di relazioni più stabili con gli avversari di lunga data. Non si può definire una vera e propria svolta delle relazioni, dal momento che il summit certamente non ha mostrato un reale cambiamento, ma un’apertura per una convivenza pragmatica fondata sulla valutazione delle reciproche linee rosse.
