Nuove proteste in Venezuela contro la controversa rielezione del presidente Nicolas Maduro. L’autorità elettorale del Venezuela ha proclamato Maduro vincitore nel voto di domenica scorsa, ma il risultato elettorale ha suscitato sospetti e accuse di frode.
Elezioni: nuove proteste in Venezuela
Migliaia di persone sono scese in piazza in tutto il Venezuela per protestare contro la rielezione del presidente Nicolas Maduro. L’autorità elettorale venezuelana CNE ha dichiarato Maduro vincitore delle elezioni di domenica scorsa, ma non hanno ancora prodotto i conteggi dei voti che dimostrino la sua vittoria. L’opposizione ha respinto il risultato. Alla manifestazione di Caracas è apparsa a sorpresa anche la leader dell’opposizione Maria Corina Machado, che fino ad ora era rimasta nascosta, affrenando che la sua vita e la sua libertà erano a rischio. “Dopo sei giorni di brutale repressione, pensavano di poterci mettere a tacere, intimidirci o paralizzarci”, ha affermato Machado. “La presenza di ognuno di voi qui oggi rappresenta il meglio del Venezuela. Abbiamo superato tutte le barriere. Le abbiamo abbattute tutte. Mai il regime è stato così debole”, ha aggiunto.
Dopo le contestate elezioni, il governo di Maduro ha arrestato centinaia di sostenitori dell’opposizione. Maduro e i suoi sostenitori hanno anche minacciato di incarcerare Machado e il candidato presidenziale da lei scelto, Edmundo Gonzalez, che si trova tuttora in un luogo sicuro. Durante le proteste, Maduro ha esortato i suoi sostenitori a partecipare alla sua “madre di tutte le marce”. Rivolgendosi ai suoi sostenitori, Maduro ha attaccato l’opposizione, sostenendo che essa “rappresenta l’odio, la divisione del fascismo”. Ha poi promesso di continuare ad usare la mano pesante contro i suoi oppositori politici.
Nel frattempo, la comunità internazionale ha chiesto trasparenza sull’esito delle elezioni. Molti paesi, tra cui gli USA, hanno respinto i risultati pubblicati dall’autorità elettorale. Gli USA, così come l’Argentina, hanno già riconosciuto Gonzalez come vincitore delle elezioni. Il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha sostenuto che ci sono “prove schiaccianti” della vittoria del candidato dell’opposizione. L’Organizzazione degli Stati Americani ha chiesto “riconciliazione e giustizia” in Venezuela. Anche sette paesi dell’Unione europea hanno chiesto al Venezuela di pubblicare i verbali di voto. Nella dichiarazione, rilasciata da Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo e Spagna, si esprime “forte preoccupazione” per la situazione nel Paese dopo le contestate elezioni presidenziali.
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