Il Presidente del Venezuela, Nicolas Maduro, ha scelto di investire nella tecnologia di Huawei e di altre compagnie cinesi e russe. Tutto ciò suona decisamente come una sfida al blocco USA contro Huawei.
Maduro, del resto, non ha nascosto la sua opinione sulle restrizione che il governo di Trump ha imposto al gigante delle telecomunicazioni cinese. In una dichiarazione, ha definito queste restrizioni una “tremenda aggressione”.
Da anni la Cina intrattiene stretti rapporti con il Venezuela. Inoltre è stata uno dei maggiori sostenitori del paese contro il tentato golpe di Guaidò, appoggiato invece dagli USA.
Senza mezzi termini il segretario di stato USA, Mike Pompeo, aveva twittato: “Il popolo venezuelano chiede un cambiamento […] è tempo che il regime illegittimo si faccia da parte”. Dimostrando aperto sostegno a Guaidò e alla sua Operazione Libertà.
Molto diversa era stata la reazione cinese. Il ministro degli Esteri aveva avanzato la richiesta che la comunità internazionale mantenesse il “rispetto della sovranità” venezuelana. Dunque, la Cina si era posta molto lontano dall’idea di un intervento militare, sostenuta invece da USA e Colombia. Leggi qui le reazioni internazionali al tentato golpe.
Adesso, dunque, per il paese sudamericano sembra giunto il momento di ricambiare e confermare così l’intesa con la Cina.
Dopo le accusa di spionaggio, rivolte a Huawei, il ministro degli Esteri cinese, ha affermato che “l’approccio egocentrico degli USA” non può ricevere l’appoggio internazionale. Il divieto di Trump sta già facendo discutere i governi.
Così, Maduro, ad un giorno da questa dichiarazione, ha affermato di aver ordinato un investimento immediato “insieme ai nostri fratelli cinesi”.
Anche se non ha reso noto l’ammontare della somma investita in Huawei, ha spiegato che, a suo giudizio, essa rappresenta la compagnia di telecomunicazioni più avanzata.
Ed ha concluso confermando che “Huawei continuerà ad operare in Venezuela”.
