giovedì, Aprile 25, 2024

Varsavia offre un aiuto alle donne ucraine stuprate  

Gli orrori della guerra non finiscono mai. Le donne ucraine stuprate dai soldati russi che sono scappata in cerca di un rifugio sicuro in Polonia ora si trovano ad affrontare un’altra guerra, quella dei loro diritti. Queste donne trovano difficoltà di abortire in Polonia, dove l’aborto è consentito in rarissimi casi. Varsavia offre un aiuto alle donne ucraine stuprate.

L’accoglienza della Polonia dei rifugiati ucraini

La guerra in Ucraina sta creando una crisi umanitaria senza precedenti. Secondo le stime aggiornate quotidianamente dall’ONU, sono oltre cinque milioni i rifugiati dall’Ucraina che hanno attraversato i paesi vicini in cerca di sicurezza. La Polonia è il paese che ha accolto il maggior numero di profughi, oltre 2,5 milioni. Il Paese, diventato simbolo nell’accoglienza dei rifugiati ucraini, ora deve affrontare un dilemma sul consentire alle donne violentate dai soldati russi di abortire. In Polonia, patria dell’ultracattolicesimo, si può infatti abortire in pochissimi casi. Attualmente l’aborto è legale nei casi in cui la donna è in serio pericolo di vita o la gravidanza è il risultato di un reato, stupro o incesto.  Ma anche se l’aborto per stupro è tecnicamente consentito, non viene quasi mai eseguito perché avrebbe bisogno dell’autorizzazione di un pubblico ministero.

Le donne ucraine si trovano a dover combattere per i loro diritti

Le donne in fuga dall’invasione armata russa, dall’orrore e dalla violenza della guerra, traumatizzate dalle bombe e stuprate dai soldati russi si ritrovano quindi a dover combattere un’altra guerra: quella per i loro diritti. L’attivista di “Aborto senza frontiere”, Justyna Wydrzynska, sotto processo per traffico illegale di farmaci dopo aver spedito delle pillole del giorno dopo a una donna vittima di violenza domestica, ha riferito che oltre 90 donne ucraine si sono messe in contatto con lei per chiedere come abortire. Wydrzynska ha poi affermato che le donne stuprate a Bucha hanno paura di venire in Polonia. “Conoscono le nostre leggi e la temono. Piuttosto cercando di arrangiarsi in Ucraina, un paese devastato dalla guerra”, ha detto l’attivista. Anche l’associazione Abortion Dream Team ha riferito di aver ricevuto 54 chiamate di aiuto da profughe ucraine.

Varsavia offre aiuto alle donne ucraine?

Varsavia offre un’ancora di salvezza alle donne ucraine. Le donne profughe di Bucha violentate dai soldati russi possono andare a Varsavia. La città ha assicurato di essere pronta ad aiutare anche coloro che decidono di abortite legalmente. Ma nonostante l’apertura ad aiutare queste donne, anche qui bisogna difenderle dai fondamentalisti che organizzano picchetti contro l’aborto. Diversi fondamentalisti distribuiscono volantini ai rifugiati ucraini nel quale vi è scritto che l’aborto è un omicidio e la più grande minaccia alla pace. I volantini affermano che la Polonia vuole vietare l’aborto anche in caso di stupro. La consigliera di Ochock, Sylwia Mróz, ha affermato che “tutta questa situazione è orribile“. “I rifugiati violentati hanno bisogno di aiuto. Hanno diritto all’aborto legale in Polonia. Tuttavia, sappiamo cosa succede realmente in Polonia. I medici hanno paura anche di effettuare trattamenti nei casi in cui la legge glielo consente”, ha detto Mróz.


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