Ustica: tanti appelli ma nessuna verità a quarant’anni dalla strage

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Ricorre oggi il quarantesimo anniversario della strage di Ustica, nella quale morirono 81 persone. Il ricordo delle alte cariche dello stato.

La sera del 27 giugno 1980, un aereo Dc-9 della compagnia aerea Itavia, con a bordo 81 persone, partito dall’aeroporto di Bologna con destinazione Palermo, si inabissò al largo dell’isola di Ustica, uccidendo tutti i 77 passeggeri e i 4 membri dell’ equipaggio.

Dopo quarant’anni di inchieste false piste, depistaggi e verità non dette, ancora non si conosce la verità su ciò che accadde nei cieli del Mediterraneo quel 27 giugno 1980.

Strage di Ustica: trentanove anni di misteri e depistaggi

Mattarella: cercare la verità

Nel giorno del quarantesimo anniversario della strage di Ustica, il Presidente della Repubblica Sergio Mattarell,a in una nota ha voluto stimolare le istituzioni nel cercare la verità: <<Non può e non deve cessare l’impegno a cercare quel che ancora non appare definito nelle vicende di quella sera drammatica. Trovare risposte risolutive, giungere a una loro ricostruzione piena e univoca richiede l’impegno delle istitituzioni e l’aperta collaborazione di paesi alleati con i quali condividiamo valori comuni. Il dovere della ricerca della verità è fondamentale per la repubblica>>

Il capo dello stato Sergio Mattarella

Il capo dello stato ha poi espresso la vicinanza ai parenti delle vittime: <<La strage avvenuta nei cieli di Ustica la sera del 27 giugno 1980 è impressa nella memoria della repubblica con caratteri che non si potranno cancellare. Nella ricorrenza dei quarant’anni, sentiamo ancora più forte il legame di solidarietà con i famigliari delle ottantuno vittime e ci uniamo nel ricordo di chi allora perse la vita, con una ferita profonda nella nostra comunità nazionale>>

Casellati: accertare i fatti e fare chiarezza

Anche la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati ha voluto ricordare la strage di Ustica: <<A quarant’anni dalla strage che provocò 81 vittime innocenti, Ustica merita giustizia Avevo fortemente voluto una riunione del consiglio di Presidenza per la desecretazione degli atti (sulla strage di Ustica ndr), ma purtroppo, nonostante la mia buona volontà, non si è raggiunto un accordo>> La dichiarazione prosegue:<<Ogni giorno senza verità sul disastro del Dc-9 dell’Itavia rappresenta una sconfitta per l’Italia e le sue istituzioni. Ai famigliari delle vittime e all’Associazione che li rappresenta va tutta la mia vicinanza>>

Fico: Ustica è questione di stato, trovare la verità

Il presidente della Camera Roberto Fico, nel corso del suo intervento alla commemorazione che si è svolta questa mattina presso il municipio di Bologna ha dichiarato: <<Se non fosse stato per l’incessante richiesta di verità e giustizia da parte dei famigliari delle vittime sarebbe stata un’altra storia e sarebbe stata una cosa grave. Io non mi fermerò mai, perché questa non è una ricerca della verità che può appartenere solo ad una parte del paese, si tratta di una questione di stato e come tale va trattata. Ormai sappiamo tutti che quella notte (il 27 giugno 1980, ndr), sui cieli italiani c’è stata una vera e propria guerra e il Dc-9 è caduto, con 81 vittime, e questo è inaccettabile>>.

Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati

Le dichiarazioni delle tre più importanti cariche dello stato, la grande partecipazioni alle commemorazioni che si svolgono ogni anno e l’impegno dell’associazione per la verità sulla strage di Ustica dimostrano che la memoria su ciò che accadde quel 27 giugno 1980 è ancora viva così come la speranza che un giorno si possa scoprire con certezza ciò che accadde sopra ai cieli di Ustica in una serena sera d’estate.

<<Guarda…cos’è?>>

Nei giorni scorsi due tecnici audio al lavoro per realizzare un inchiesta per Rainews 24, sono riusciti a ricostruire le ultime parole del copilota del volo Itavia dopo aver ripulito l’audio del nastro della scatola nera. Si tratta degli ultimi secondi di navigazione del Dc-9 e fino a pochi giorni fa si sentiva la voce del copilota Enzo Fontana dire: <<Gua>> poi la registrazione si interrompeva. L’opera di pulizia del nastro da parte dei due tecnici ha consentito di ricostruire l’intera esclamazione. Fontana avrebbe infatti detto al comandante Gatti <<Guarda…cos’è?>>. Un’esclamazione che potrebbe riferirsi alla presenza in volo di un oggetto non identificato notato dai piloti pochi secondi prima della strage.

Saranno gli inquirenti a valutare questa nuova scoperta che potrebbe aggiungere un importante tassello per giungere alla verità.

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