USA, il ritiro delle truppe dall’Afghanistan

Rientro a casa

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In piena campagna elettorale, il Presidente Trump ha annunciato il ritiro delle truppe USA dall’Afghanistan. “Dovremmo portare a casa i pochi uomini e donne coraggiosi che stanno ancora servendo in Afghanistan entro Natale!”.

USA: il ritiro delle truppe dall’Afghanistan è quasi fatta

In realtà non si tratta solo di una promessa elettorale di Trump: gli Usa hanno sottoscritto lo scorso 29 febbraio l’accordo di Doha. Un accordo di pace con i Talebani nel quale si annunciava già il ritiro delle truppe dall’Afghanistan a metà del 2021. Impegnava i talebani a condurre colloqui di Pace con il governo di Kabul. Ma anche l’impegno a non effettuare operazioni militari contro le forze della coalizione internazionale. I colloqui sono iniziati con diversi mesi di ritardo, e non hanno ancora prodotto risultati. Anzi, i talebani stanno compiendo in questi mesi diversi attentati e attacchi contro le autorità afgane.

Ritiro delle truppe USA: la prospettiva americana

Il rientro delle truppe USA potrebbe rafforzare la posizione di Trump come leader capace di produrre risultati. In particolare deve compattare e ricucire la sua base elettorale. Può farlo evitando di offrire spazio a critiche da parte dei suo avversari politici democratici e giocoforza anche repubblicani. Rimuovendo le loro basi militari, gli Stati Uniti perderebbero la loro penetrazione geo-strategica nella regione.

Il nuovo scenario afghano

Senza gli americani sul terreno instabile di Kabul, la promessa di non dare più accoglienza agli integralisti rimarrebbe vana. Sul fronte interno afghano si instaurerà un sistema di power-sharing tra rappresentati dell’attuale governo ed esponenti dei talebani. Questo richiederà delle riforme sostanziali attraverso una concertazione tra tutte le componenti del popolo afghano. Il rischio è che tali dinamiche verranno condizionate dai rapporti di forza ed il governo attuale, che verrà indebolito dall’assenza dello schermo statunitense, dovrebbe confrontarsi con dei talebani rafforzati sul terreno e politicamente legittimati.

L’apparato di sicurezza afghano

L’apparato di sicurezza afghano è sotto organico e vulnerabile agli attacchi dei talebani, i quali invece attraverso il mercato dell’oppio hanno ricavi economici considerevoli e contano su migliaia di reclute devote alla loro causa.
Altrettanto importante è la questione delle donne e come verranno considerati i loro diritti, all’interno di una Repubblica Islamica guidata insieme a dei talebani che vogliono imporre su questo punto le loro condizioni ideologiche e religiose, oltre a quelli delle minoranze schiacciate in passato dal regime talebano.

USA: trattare con degli estremisti richiede tempo e servono vere assicurazioni

Trattare con degli estremisti richiede tempo e servono vere assicurazioni. Dando ai talebani il consenso politico per avviare le trattative senza accompagnare il processo di pace interno, con il consolidamento delle forze moderate e democratiche, sarebbe una mossa frettolosa e pericolosa. Ma per gli afghani, come per Trump, il futuro dell’Afghanistan va lasciato in mano loro senza interferenze. L’Afghanistan ha bisogno di pace, e il ritiro delle truppe americane potrebbe essere la chiave di svolta in tal senso, ma la pace per essere duratura richiede calma, non fretta.