sabato, Aprile 20, 2024

USA accusano Cina per l’attacco hacker a Microsoft

Gli USA accusano formalmente la Cina per l’attacco hacker ai danni di Microsoft. Secondo quanto riportato dai media americani, l’amministrazione Biden si appresta, con l’appoggio di Regno Unito e Unione Europea, ad accusare formalmente il governo cinese.

USA accusano Cina per l’attacco informatico a Microsoft?

Gli USA, insieme a Regno Unito e Unione Europea, hanno formalmente accusato la Cina per l’attacco hacker ai danni di Microsoft. Secondo quanto riportato dai media americani, l’amministrazione Biden si appresta ad accusare formalmente il governo cinese per il cyberattacco. Secondo quanto anticipato da un funzionario al New York Times, Washington dovrebbe accusare per la prima volta la Cina di pagare gruppi criminali per condurre attacchi hacker su vasta scala. L’accusa non sarà però seguita da misure punitive concrete come quelle adottate contro la Russia, ha precisato il quotidiano. Lo scorso marzo, Microsoft puntò il dito contro hacker legati al ministero cinese per la Sicurezza Nazionale.

Le accuse sono rivolte al Ministery of State Security (MSS) cinese, l’agenzia di sicurezza nazionale più grande al mondo. Secondo diverse ricostruzioni l’attacco dello scorso marzo è stato effettuato da hacker che lavorano per MSS. Tali hacker sono anche esperti di estorsioni informatiche, cryptojacking e attacchi ransomware.

Le dichiarazioni della Casa Bianca e del ministro degli Esteri britannico

La Casa Bianca ha dichiarato: “La riluttanza della Cina ad affrontare le attività criminali degli hacker danneggia governi, aziende e operatori di infrastrutture critiche con danni per miliardi di dollari in proprietà intellettuale persa, pagamenti di riscatti e sforzi di mitigazione”. Il ministro degli Esteri britannico, Dominic Raab, ha invece affermato: “Il governo cinese deve porre fine a questo sistematico sabotaggio informatico e può aspettarsi conseguenze in caso contrario”.

Le dichiarazioni di Borrell

L’Alto rappresentante della politica estera UE, Josep Borrell, ha dichiarato: “L’UE e i suoi Stati membri denunciano con forza queste attività informatiche dannose. Tali attivtà sono intraprese in contraddizione con le norme di comportamento responsabile dello Stato, approvate da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite. Continuiamo a sollecitare le autorità cinesi ad aderire a queste norme e a non consentire che il suo territorio venga utilizzato per attività informatiche dannose . Inoltre, ad adottare tutte le misure appropriate e le misure ragionevolmente disponibili e fattibili per rilevare, indagare e affrontare la situazione”.

“La compromissione e lo sfruttamento del server Microsoft Exchange hanno minato la sicurezza e l’integrità di migliaia di computer e reti in tutto il mondo, compresi gli Stati membri e le istituzioni dell’UE. Ha consentito l’accesso a un numero significativo di hacker che hanno continuato a sfruttare il compromesso fino ad oggi. Questo comportamento irresponsabile e dannoso ha comportato rischi per la sicurezza e significative perdite economiche per le nostre istituzioni governative e aziende private e ha mostrato significative ricadute ed effetti sistemici per la nostra sicurezza, economia e società in generale”.

“Abbiamo anche rilevato attività informatiche dannose con effetti significativi che hanno preso di mira istituzioni governative e organizzazioni politiche nell’UE e negli Stati membri, nonché le principali industrie europee. Queste attività possono essere collegate ai gruppi di hacker noti come Advanced Persistent Threat 40 e Advanced Persistent Threat 31. Sono state condotte dal territorio della Cina a scopo di furto di proprietà intellettuale e spionaggio”.


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