Triennale Milano prende parte alla quarta edizione della London Design BiennaleThe Global Game: Remapping Collaborations (1 – 25 giugno) rappresentando il Padiglione Italia con la mostra Unseen Collaborations, curata da Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano, e MariliaPederbelli, Assistente alla curatela di Triennale.
La Biennale di quest’anno, sotto la direzione artistica di Aric Chen, Direttore Generale del Nieuwe Instituut di Rotterdam, chiede ai partecipanti di esplorare il tema della collaborazione e della ricerca di sinergie condivise nell’ambito del design e non solo. La proposta di Triennale, esposta insieme a quelle di oltre 40 istituzioni di tutto il mondo alla Somerset House di Londra, partendo da una ricerca nei propri archivi, pone l’accento sui processi collaborativi alla base della progettazione di arredi e interni per motonavi e transatlantici italiani nella prima metà del Novecento. Questi progetti, concepiti come veri e propri padiglioni espositivi viaggianti, hanno contribuito in maniera decisiva non solo alla nascita del design italiano ma anche a rappresentare la cultura progettuale, artistica e produttiva italiana nel mondo.
Stefano Boeri, Presidente di Triennale Milano, sostiene: “Con la partecipazione alla London Design Biennale, Triennale riconferma il proprio ruolo di istituzione dal respiro internazionale, consolidando una fitta rete di collaborazioni con partner di tutto il mondo. La nostra attività culturale esce dal Palazzo dell’Arte con una serie di proposte espositive che, negli ultimi mesi, ci hanno visto a Rotterdam, a Genk in Belgio, a Salvador e a Rio de Janeiro in Brasile, e ora anche a Londra. In questo modo Triennale conferma la volontà di essere parte attiva di una comunità culturale internazionale.”
Marco Sammicheli, Direttore del Museo del Design Italiano, afferma: “I processi collaborativi sono alla base dello sviluppo del design italiano, definito nella propria identità e struttura dalla relazione tra comparti industriali, realtà artigiane, centri di ricerca e studi professionali. Nel sottolineare questo importante aspetto, la mostra che presentiamo alla London Design Biennale allarga il proprio orizzonte dall’Italia ad aree geografiche distanti e molto diverse tra loro, stimolando una riflessione sul ciclo di vita degli oggetti e costruendo un ponte intercontinentale sul tema del riutilizzo di risorse e progettualità.”
L’esposizione, che segna la terza partecipazione di Triennale alla London Design Biennale, si configura come la ricostruzione di un ambiente insidioso e disturbante, fatto di opere e installazioni site-specific. Sono esposte Steel 6 (2016) di Liu Xiaodong, opera frutto della ricerca dell’artista cinese sulla quotidianità dei lavoratori siderurgici dei cantieri di demolizione delle grandi navi allestiti sulle coste del Bangladesh, la serie di tre maschere Order (2017) di Philippe Tabet, un affondo dell’artista francese su tre differenti processi industriali, quali la fusione dell’alluminio, l’incollaggio del compensato e la cottura della ceramica in smalto, e due installazioni site-specific, commissionate dai curatori e realizzate appositamente per la London Design Biennale di quest’anno, degli artisti italiani Davide Trabucco, che ripercorre la storia per immagini del design degli interni delle navi sottolineandone il carattere di architetture mobili e di progetti collettivi, e Melania Toma, che realizza un grande arazzo che rievoca le committenze che artisti e designer ricevevano dagli armatori per decorare le aree comuni e di rappresentanza delle navi da crociera.
La mostra alla Somerset House è accompagnata anche da un’esposizione realizzata appositamente da Davide Trabucco con un progetto di allestimento di Ferruccio Laviani per le vetrine del flagship store Kartell di Londra, in Brompton Road, in cui l’artista rielabora la propria ricerca e i temi affrontati in occasione della London Design Biennale.
Foto ufficio stampa