Intorno alla fine degli anni Settanta, Microsoft acquistò da AT&T la licenza per il sistema operativo Unix che poteva essere utilizzato per i microcomputer. Siccome la compagnia texana non aveva concesso l’autorizzazione all’uso del nome originale, la società di Bill Gates dovette trovare un’altra denominazione. Si decise così di virare su Xenix e da quel momento divenne quasi una consuetudine accompagnare con il suffisso –ix le varie tecnologie derivanti dallo sviluppo di Unix-Xenix.
Il 25 agosto 1980 fu una data molto importante perché per la prima volta Microsoft annunciò che Unix-Xenix (la cui sigla originale era Unix Version 7, comprata da AT&T nel 1979) sarebbe stato per la prima volta sul mercato e disponibile per i microcomputer a 16 Bit. La versione lanciata dalla multinazionale statunitense dell’informatica era leggermente diversa da quella di base, poiché comprendeva alcuni elementi da BSD e negli anni seguenti sarebbe diventata il punto di riferimento per le installazioni di altri Unix perché la sua piattaforma X86 era diventata non solo molto popolare tra i clienti, ma anche economica.
Microsoft preferì non occuparsi direttamente della vendita sul mercato di Unix-Xenix ai consumatori, ma ne concesse la licenza ad altre aziende come Altos, Tandy, Intel e SCO che provvedevano ad installarlo sui propri computer. Inizialmente Microsoft-Xinox funzionava soprattutto sul PDP-11, dopodiché arrivò per la prima volta sullo Zilog Z8001 a 16 Bit.

Per quanto riguarda le altre società, Altos attese il 1982 per lanciare i suoi computer dotati di Intel 8086, mentre Tandy Corporation nel 1983 approdò sul mercato con i Motorola 68000 che avevano TRS-Xenix. Inoltre sempre agli inizi degli anni ’80 vi era un porting anche per Apple Lisa che derivava dal modello 68000. La versione di Unix-Xenix utilizzata e licenziata ai produttori da Microsoft era la System III.
Unix-Xenix: le versioni e gli sviluppi degli anni seguenti
Dopo il lancio del 25 agosto 1980, cinque anni dopo arrivò il nuovo Unix-Xenix 2.0 che aveva come base di supporto System V. Invece quando fu rilasciato l’aggiornamento 2.1.1 venne aggiunta la capacità di funzionamento su Intel 80286. La situazione cominciò a cambiare quando Microsoft raggiunse un accordo con IBM per lo sviluppo di OS/2, perdendo di fatto qualsiasi interesse commerciale verso Xenix.
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Nel 1987, la società di Redmond concesse la titolarità di Xenix a SCO che a sua volta avrebbe garantito a Microsoft l’ingresso in azienda con il 25% delle quote. L’anno precedente, il colosso dell’informatica aveva già provveduto a implementare il sistema operativo anche su Intel 386 a 32 Bit, mentre la versione Xenix 2.3.1 fu compatibile anche per SCSI, TCP/IP e i386.

Nonostante la perdita d’interesse per il mercato, pare che la multinazionale di Bill Gates abbia comunque continuato ad usare Unix-Xenix all’interno dell’azienda, puntando ad ulteriori sviluppi sempre per uso societario almeno fino al 1992.
La popolarità del sistema operativo e la novità Trusted Xenix
Unix-Xenix ebbe un grande successo. Infatti alla fine degli anni ’80, stando a quanto si apprende dal documento «The Design and Implementation of the 4.3 BSD UNIX Operating System», pare che fosse il più diffuso e utilizzato al mondo perché ormai funzionava su un gran numero di computer. SCO, dopo aver firmato l’accordo con Microsoft, cambiò il nome alla tecnologica in SCO-Xenix, mentre AT&T, incorporando le funzionalità di BSD, Xenix, SunOS e System V realizzò la Release 4. Si ritiene che l’ultimo aggiornamento di Xenix sia stato il 2.3.4.

Intanto Trusted Information System mise a punto una variante dell’ormai popolare sistema operativo, chiamandola Trusted-Xenix. Questa versione ottenne anche un importante riconoscimento, infatti ricevette il rating di sicurezza B2 da parte di Trusted Computer System Evaluation Criteria di NSA, e si trattava appena della seconda volta nella storia (in quel momento) che un sistema operativo raggiungeva un livello così rilevante. Con tutti i vari aggiornamenti periodici, fu usato almeno fino a tutto il 1995.