Umbria, concorsi sanità “falsati”, 4 arresti: PD nella bufera

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Concorsi sanità influenzati: 4 arresti in Umbria.

Un vero e proprio terremoto giudiziario si è abbattuto sul sistema sanitario umbro. In seguito ad un’indagine della Guardia di Finanza, il gip ha autorizzato l’arresto di quattro persone che sarebbero coinvolte nell’organizzazione di concorsi legati alla sanità che, secondo gli inquirenti, erano “condizionati e sostanzialmente falsati”.

Nello specifico, si tratterebbe di almeno 11 selezioni pubbliche che avrebbero portato ad una trentina di assunzioni all’ospedale di Perugia tra medici, infermieri e ausiliari, compresi dei soggetti appartenenti alle categorie protette. Il gip ha disposto gli arresti domiciliari per l’assessore regionale alla sanità Luca Barberini, per il segretario regionale del PD Gianpiero Bocci, per il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Emilio Duca, e infine per il direttore amministrativo Maurizio Valorosi. Inevitabilmente, queste disposizioni hanno gettato nell’occhio del ciclone il Partito Democratico, con il segretario Nicola Zingaretti che è intervenuto con un commissariamento dei quadri dirigenziali regionali.

Anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini del PD è finita nel mirino della magistratura, anche se indagata a piede libero, poiché per la Procura si sarebbe interessata in diverse circostanze ai suddetti concorsi. La Guardia di Finanza ha portato avanti le sue indagini per diversi mesi, ricorrendo ad intercettazioni telefoniche e diversi riscontri per acquisire le prove necessarie. Nell’ordinanza di esecuzione delle misure cautelari emessa dal giudice si legge che, prima delle selezioni, si fornivano tracce d’esame e “indirizzi della commissione” a seconda delle valutazioni da riconoscere ai candidati.

Entrando nel merito dei risvolti dell’inchiesta sulla sanità umbra, pare che Barberini abbia influenzato quattro concorsi, mentre Bocci sarebbe intervenuto in tre occasioni. Quest’ultimo, al contempo, avrebbe anche girato agli altri indagati delle informazioni sui riscontri effettuati dagli inquirenti, dunque su di lui penderebbe pure l’accusa di favoreggiamento. La magistratura ritiene che Barberini e Bocci abbiano sfruttato un “solido sistema clientelare” e i rispettivi ruoli istituzionali per perseguire delle attività illecite.

Ovviamente, gli arresti domiciliari sanciti dalla magistratura che vedono coinvolti alcuni esponenti del Partito Democratico, hanno immediatamente infiammato il dibattito politico. Catiuscia Marini si è detta “tranquilla e fiduciosa” nei confronti del lavoro degli inquirenti, sottolineando di essere totalmente estranea ai reati per i quali è stata indagata a piede libero. David Brunelli, legale di Barberini, ha riportato che il suo assistito è assolutamente sereno e anche lui “estraneo ai fatti”. Al contempo, il segretario regionale umbro ha fatto sapere di essersi autosospeso dal Partito Democratico e dimesso dall’incarico.

Sulla vicenda è intervenuto Nicola Zingaretti, il quale ha ricordato che il potere va gestito per “servire le persone” e che non va utilizzato per controllarlo a proprio piacimento. A tal proposito ha evidenziato come il PD intenda lanciare un progetto di rinnovamento e bonifica del sistema politico, facendo di questi principi i suoi punti di riferimento. Intanto, dopo aver appreso delle dimissioni di Barberini, il segretario del Partito Democratico ha commissariato la Federazione Regionale dei dem, ricorrendo a Walter Verini, già presidente del PD dell’Umbria.

Nicola Zingaretti: commissariamento Regione Umbria.

Lega e Movimento 5 Stelle non hanno risparmiato attacchi al Partito Democratico. Senza entrare nel merito degli arresti, Matteo Salvini ha posto l’accento sul malgoverno da parte della forza politica di centrosinistra, invocando elezioni regionali anticipate. Luigi Di Maio, invece, ha definito “molto grave” quanto verificatosi in queste ultime ore in Umbria, soprattutto perché va a toccare un settore delicato e importante come la sanità che, inevitabilmente, va a giocare con la salute delle persone. Di conseguenza, ha chiesto che il sistema sanitario venga svincolato dai partiti e dalla politica, introducendo una nuova legge che garantisca una gestione meritocratica ed efficiente di tutto l’ambiente, a partire da concorsi trasparenti.

Intanto il ministro della Salute Giulia Grillo ha annunciato che il suo dicastero effettuerà tutti i controlli necessari: “Cacceremo le mele marce – ha affermato senza mezzi la politica pentastellata – non può esserci salute senza legalità”.

Il ministro della Salute Giulia Grillo pronta a far partire controlli in Umbria.