Ugo Foscolo: il poeta patriota neoclassico e romantico

0
8609

Ugo Foscolo è uno scrittore, autore, traduttore, critico letterario e poeta italiano del periodo neoclassico, tra settecento ed oltre ottocento. Inoltre, lo scrittore anticipa la corrente romantica, attraverso la vicinanza ai classici italiani, greci e latini. Foscolo segue i modelli lirici e le impostazioni metriche, lo stile letterario ed i moduli ritmici di Teocrito, Omero,    Alfieri, Dante, Parini, Orazio, Ovidio e Tibullo. Tuttavia, anche l’influenza illuminista suscita interesse nel poeta, che accoglie come suo pensiero. Inoltre, Foscolo esprime nelle sue opere gli ideali di libertà, di patriottismo, di nazionalismo, d’indipendenza, che condivide anche nella vita politica.

Ugo Foscolo e la biografia

Ugo Foscolo (dal nome originale Niccolò) nasce a Zante il 6 febbraio 1778, mentre decede a Turnham Green il 10 settembre 1827. La madre Diamantina Spàthis ha origini greche ed il padre Andrea è un medico italiano, di Venezia. Tuttavia, la terra di nascita Zante è un’isola greca, con il controllo governativo di Venezia. A fronte di ciò, Foscolo dimostra un forte legame patriottico sia per l’Italia, che per la Grecia, che evidenzia anche nelle sue opere letterarie. Nel 1785, la famiglia raggiunge Spalato, per gli impegni professionali del padre. Dopo tre anni, Andrea decede e la famiglia opta per il trasferimento a Venezia. Allorché, Ugo nella città italiana frequenta gli studi, alla scuola di San Cipriano (Murano). In seguito, il ragazzo approfondisce la formazione letteraria, presso la “Biblioteca Marciana”, in cui entra nella cultura contemporanea, del periodo.

Ugo Foscolo ed il mondo letterario dei classici

Foscolo a Venezia entra nella dimensione culturale del tempo, in cui trova spazio nella letteratura di grandi intellettuali. A ragion per cui, le conoscenze di Foscolo comprendono esponenti come: Melchiorre Cesarotti, Ippolito Pindemonte ed Isabella Teotochi. Tuttavia, la formazione poetica di Foscolo inizia dallo studio della letteratura classica greca, latina ed italiana. Le opere liriche della cultura di Ovidio, Orazio e Tibullo influenzano la costruzione metrica di tutte le opere dello scrittore, che inserisce nelle stesse, come modello di stile. Ma anche la letteratura classica italiana ispira il poeta ed influisce sulle sue caratteristiche letterarie, che emergono con Dante, Alfieri e Parini. In realtà, l’autore genera il binomio letterario “neoclassicismo-romanticismo”, in cui le opere evidenziano    l’allineamento delle due correnti di pensiero, nella distinzione della propria soggettività.

Ugo Foscolo e l’arruolamento nell’esercito di Napoleone

Foscolo inizia a seguire gli ideali politici e patriottici nazionali, di libertà ed indipendenza, poiché condivide il pensiero giacobino. Di fatto, lo scrittore crea le prime opere letterarie, in cui inserisce le ideologie patriottiche. Nel 1797, a Venezia va in scena la tragedia “Tieste”, che segue lo stile letterario di Alfieri. In realtà, l’opera riscuote grande attenzione del pubblico, ma il testo danneggia l’immagine dello scrittore, verso il governo. Di conseguenza, Foscolo matura la decisione dell’arruolamento nell’esercito napoleonico. A fronte di ciò, il poeta crea l’opera (ode) “A Bonaparte liberatore”. Nell’ottobre del 1797, Napoleone cede Venezia all’Austria, con il “Trattato di Campoformio”, dove Foscolo opta per l’esilio a Milano. In seguito, Foscolo incontra Parini e crea un capitolo dell’opera “Ultime lettere di Jacopo Ortis”.

I dissidi con il regime napoleonico

Nel 1808, lo scrittore diviene docente accademico di Eloquenza, presso la “Università di Pavia”. A fronte di ciò, Foscolo esegue una conferenza accademica, in cui esprime il discorso “Dell’origine e dell’ufficio della letteratura”. Ma l’insegnante riceve la revoca del suo incarico, a causa dei contrasti con il regime di Bonaparte. Nel 1813 circa, i rapporti critici tra Napoleone e Foscolo degenerano, con la pubblicazione dell’opera (tragedia) “Aiace”. Ciò nonostante, Foscolo prosegue nella creazione di altre opere.

Il poeta lascia l’Italia

Nel 1814, subentra la caduta di Napoleone e gli austriaci ritornano a Milano, con il potere asburgico. Tuttavia, Foscolo rifiuta la direzione della rivista “La Biblioteca Italiana”, che il potere austriaco gli propone. Il 31 marzo dello stesso anno, lo scrittore abbandona l’Italia e raggiunge la Svizzera. In seguito, Foscolo decide l’esilio a Londra, dove riscontra gravi disagi economici e debiti. A fronte di ciò, la situazione di povertà causa al poeta diversi guai, tra cui il carcere.

Le opere letterarie

Il poeta compone diverse opere, tra cui: “A Bonaparte liberatore, A Luigia Pallavicini caduta da cavallo, Ajace, All’amica risanata, Dei sepolcri, Le Grazie, Ipercalisse, Ricciarda, Sesto tomo dell’io, Sonetti, Tieste, Ultime lettere di Jacopo Ortis, A Zacinto, Alla sera”.

La morte

Ugo Foscolo decede a Chiswick (Londra) il 10 settembre del 1827, in seguito alla patologia della idropisia. Nel 1871, le ceneri del poeta ottengono il trasferimento nella “Basilica di Santa Croce”, a Firenze.