mercoledì, Aprile 24, 2024

Turchia: stop sciopero della fame in carcere

Turchia: la deputata Layla Jufan, del partito democratico dei Popoli ( H.D.P.) che sostiene i curdi, ha terminato lo sciopero della fame che durava da più di un mese, protesta, quest’ultima, iniziata per le condizioni carcerarie in cui è detenuto abd Allah Awjalan, leader del partito dei lavoratori curdi.

L’interruzione dello sciopero è stata una esplicita richiesta di Awjalan, il quale è detenuto in carcere da parecchi anni, ma proprio la settimana scorsa le autorità turche hanno ritenuto di cancellare il provvedimento che gli impediva di essere assistito da un legale.

Come si è ricordato poc’anzi, la deputata Jufan, originaria della città, a maggioranza curda, di Dyar Bikr, sita a sud-est del Paese, ha iniziato lo sciopero della fame a novembre dello scorso anno, una decisone, quest’ultima, che hanno voluto seguire migliaia di prigionieri detenuti nelle carceri turche.

Il motivo che ha portato la deputata e molti altri prigionieri a iniziare lo sciopero della fame, risiede, come si è detto, nelle condizioni della cella in cui è detenuto Awjalan, il quale è stato posto in isolamento, senza la possibilità di vedere un legale, almeno dal 2011.

In questo quadro, si inseriscono le dichirazioni del portavoce dei prigionieri, Deniz Kaya, il quale ha riferito le seguenti parole: ” Terminiamo lo sciopero della fame chiesto da Awjalan”.

Il leader del partito dei lavoratori ha rilasciato una dichirazione tramite il suo legale, che tra l’altro lo ha visto due volte questo mese: “Ritengo che possiate terminare lo sciopero della fame poichè lo scopo è stato raggiunto”.

La settimana scorsa, l’avvocato dopo aver convocato una conferenza stampa, ha riferito che Awjalan deve terminare lo sciopero della fame, poichè il suo scopo è stato raggiunto.

Prima che le autorità turche sospendessero il provvedimento che impediva ad Awjalan di vedere un legale, circa tremila prigionieri si erano uniti a lui per scioperare, tra coloro che hanno aderito allo sciopero, vi è stata anche la deputata Layla Jufan, come si è detto in precedenza.

La deputata, infatti, ha smesso di alimentarsi dallo scorso novembre, per protestare contro le condizioni di isolamento imposto al leader dei lavoratori, detenuto nel carcere dell’isola d’Imrali, alemeno dal 1999, anno in cui egli era stato condannato a morte, pena, quest’ultima, commutata in ergastolo, dopo la cancellazione della pena di morte.

Sebbene Awjalan abbia accolto con piacere la decisione della giustizia turca, egli ha dichiarato: ” ciò non significa che sia iniziata la fase di trattaive con il governo”.

Secondo il leader del partito dei lavoratori turchi, il Paese ha bisogno fondamentalmente di libertà e democrazia.

Awjalan è stato arrestato il 15 febbraio del ’99, dopo essere fuggito in Turchia, è stato condannato a morte lo stesso anno, per tradimento e attentato all’unità nazionale, dopo che la pena di morte è stata cancellata nel 2002, la sua pena è stata commutata in ergastolo.

L’isolamento e la prigione cui lo hanno costretto le autorità turche, hanno trasformato Awjalan in un simbolo per le battaglie degli attivisti curdi.

In Turchia, non preoccupa solo l’incolumità del leader del partito dei lavoratori curdi, ma anche le condizioni della libertà di stampa, poichè sono state segnalate diverse aggressioni ai danni di giornalisti dell’opposizione.

Se la Turchia vuole diventare dunque un Paese moderno deve fare di più per proteggere i diritti umani.

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