I ministri degli esteri di Turchia, Qatar e Russia si sono riuniti per decidere sulle azioni da intraprendere su diverse questioni. Dalla crisi siriana alla situazione dell’Afghanistan, fino allo sviluppo della pandemia. Si tratta del secondo incontro, dopo quello concordato a Sochi lo scorso febbraio, in cui i vertici dei tre paesi discutono dei numerosi teatri geopolitici.
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Turchia, Qatar e Russia: quali decisioni per la Siria?
I ministri di Turchia, Qatar e Russia, Cavusoglu, al-Thani e Lavrov hanno subito posto l’accento sulla Siria, ormai disastrata dopo dieci anni esatti dall’inizio del conflitto. Per i tre è giusto proseguire mettendo in primo piano la sovranità siriana, a favore dei propri cittadini. Per al-Thani e il turco Cavusoglu occorre non solo gestire la situazione nell’interesse dei siriani, ma anche appellarsi ai negoziati del Comitato Internazionale. Lavrov ha aggiunto che accanto al rispetto dell’integralità territoriale, dovrebbero essere eliminate le sanzioni, che prendono di mira il popolo. Sono stati dunque ribatiti alcuni concetti espressi nei precedenti colloqui di Astana (il primo di questi si svolse in Turchia nel 2017), svoltosi a Sochi, Russia meridionale, lo scorso 16 febbraio.
Siria e pandemia
Accanto alla situazione siriana, di notevole importanza a livello geopolitico, si unisce ovviamente quella pandemica. La Siria, come ha dimostra un report dell’IRC (International Rescue Committee), sta avendo problemi enormi dal punto di vista sanitario. Mancano ospedali e strutture, oltre che medici specializzati che possano intervenire sia nelle città che nei villaggi. Occorre dunque, secondo i tre ministri, adoperarsi in fretta per restituire ai siriani un servizio sanitario equo e coerente, mediante aiuti umanitari concreti.