giovedì, Ottobre 10, 2024

Tumore al colon: una neoplasia sempre più diffusa

Totò Schillaci, indimenticato capocannoniere delle notti magiche di Italia ’90, è morto oggi all’età di 59 anni a causa di un tumore al colon. L’ex calciatore, simbolo del calcio italiano, era ricoverato dal 7 settembre presso il reparto di Pneumologia dell’Ospedale Civico di Palermo, dove le sue condizioni si erano aggravate.

Tumore al colon: una neoplasia sempre più diffusa

Secondo Maurizio Vecchi, professore di gastroenterologia all’Università degli Studi di Milano, il tumore al colon è il secondo tumore più frequente, sia tra gli uomini che tra le donne. Le stime indicano che nel 2023 ci sono state circa 50.000 nuove diagnosi in Italia, un dato inferiore solo a quello del cancro al seno. La diagnosi precoce di questo tumore è cruciale: se individuato nei primi stadi, la sopravvivenza a 5 anni può superare il 90%.

L’importanza dello screening

Il tumore al colon è un obiettivo ideale per i programmi di screening, che prevedono, a partire dai 50 anni, la ricerca del sangue occulto nelle feci ogni due anni. Tuttavia, solo il 30-40% della popolazione aderisce a questi screening, un dato considerato insoddisfacente dagli esperti. Negli ultimi anni, si sta valutando l’idea di abbassare l’età di inizio dello screening a 45 anni, vista la crescente incidenza tra i più giovani.

Terapie e tecniche avanzate

Le terapie per il tumore al colon hanno fatto passi da gigante, con chirurgia sempre più precisa e chemioterapie più efficaci. Inoltre, si stanno sviluppando nuove tecnologie come la biopsia liquida, che permetterà di individuare il DNA tumorale attraverso un semplice prelievo di sangue. Gli esperti sottolineano l’importanza di aderire agli screening per aumentare le possibilità di una diagnosi precoce e ridurre la mortalità.

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