giovedì, Aprile 25, 2024

Tumore alla bocca: nuove cure grazie ai linfonodi sentinella

Una molecola è stata identificata nel rilevare il “linfonodo sentinella” che consentirebbe di agire in fretta e con una semplice biopsia!

Il tumore alla bocca è una delle neoplasie (nuova formazione) di tumore più diffuse al mondo.
Basti pensare che i dati riportano 264.000 nuove diagnosi e 128.000 morti all’anno; la maggior parte delle persone colpite vivono nei paesi in via di sviluppo, per quanto riguarda i paesi industrializzati costituisce la 8° tipologia più frequente di cancro.

I fattori di rischio che agevolano lo sviluppo di tale patologia sono: uso di alcol e tabacco, i micro traumi dovuti ad anomalie della dentatura e dei denti stessi, protesi in cattivo stato di conservazione, ed una piccola fetta di queste malattie è reppresentata da infezioni da HPV, stesso tumore che colpì Bruce Dickinson (cantante degli Iron Maiden).

Fino ad ora il metodo utilizzato per asportare questo tipo di tumore era la rimozione dei Linfonodi situati nel collo. La ” vecchia” procedura consisteva, innanzitutto, nell’accertarsi della presenza di cellule cancerose e poi rimuovere tutti i linfonodi potenzialmente già colonizzati dalle cellule cancerose.

In base alle statistiche, questo vecchio metodo, è stato applicato su circa l’80% dei pazienti con un tumore alla bocca in stato iniziale. Oltretutto è una metodologia che mette a rischio il paziente nel caso in cui vi siano delle recidive, infatti i linfonodi sono deputati alla difesa del corpo da agenti esterni e non, quindi una loro rimozione non necessaria fa si che la persona resti senza adeguate difese immunitarie.
Questa nuova tecnica del ‘linfonodo sentinella’, già sperimentata per il tumore alla mammella, consente di risparmiare l’asportazione chirurgica dei linfonodi laddove non sia assolutamente necessario.

Questa tecnica, in Italia, fatica ad essere applicato nell’ambito dei carcinomi testa-collo, sia per diffidenze culturali (uscire dalla zona di comfort per approcciare un nuovo metodo non è sempre facile), che per i limiti del radiotracciante, ovvero la sostanza iniettata per evidenziare il suddetto linfonodo sentinella.

Linfonodi del collo

Questo nuovo approccio è stato studiato dai ricercatori della Ohio State University in collaborazione con la Houston University ed è in grado, in tempi molto brevi, di identificare con precisione il linfonodo sentinella e consentirne la sua biopsia.

Tito Poli, docente di Chirurgia Maxillo Facciale all’Università degli Studi di Parma, in merito a questa nuova tecnica ha dichiarato: “Si tratta di una scoperta molto importante per la chirurgia oncologica, poiché permette di evitare l’over-treatment, ossia l’eccesso di trattamento, ad una ampia percentuale dei pazienti affetti da carcinomi del cavo orale diagnosticati in fase iniziale, rendendo possibile un intervento meno invasivo con minori tempi di ospedalizzazione del paziente”.

Questa nuova tecnica è ancora in fase iniziale qui in Italia, la sostanza radioattiva iniettata per la captazione del linfonodo specifico, era condizionato nelle tempistiche e modalità di lavoro dalle caratteristiche della molecola che, necessitavano una maggior quantità di sostanza da iniettare.

In base a quanto testimoniato da specialisti laringoiatri, la messa a punto di un nuovo tipo di radiotracciante, fa si che si possa creare una cura personalizzata. Non solo, questo nuovo liquido consentirebbe anche di abbasare la percentale di errori, inoltre si può intervenire in maniera molto meno invasiva.

Aticolo correlato: https://www.periodicodaily.com/i-linfonodi-ingrossati-una-risposta-dal-sistema-immunitario/

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