Il progresso scientifico non si ferma e, quello che andremo ad analizzare riguarderà interamente la Polonia. Questa infatti ha vinto il Premio Innovation Radar grazie all’utilizzo della tecnologia Nanocargo contro il tumore al seno.
Il Premio Innovation Radar attribuito alla Polonia?
Ebbene si, stiamo parlando di un paese europeo che ha valicato i confini tra scienza e tecnologia. Il tumore al seno rappresenta una piaga sociale e fisica per tutte le donne che hanno conosciuto tale patologia. Per non parlare poi di tutti quegli interventi altamente invasivi ed estremamente dolorosi ai quali i soggetti in questione, devono sottoporsi. Ed è a questo punto che la Polonia introduce la tecnologia Nanocargo. Tale innovazione permette l’iniezione di nanoparticelle direttamente nella zona localizzata del tumore. La procedura non è visibile ad occhio nudo. Le nanoparticelle sono riscaldate sia da un raggio laser che, altrettanto da un campo magnetico. Le due funzioni sono queste: da una parte è lo stesso calore ad uccidere la stragrande maggioranza di quelle cellule tumorali, ma dall’altra, le nanoparticelle, rilasciano all’interno della zona affetta dal male, i farmaci. Tale farmaco è utilizzato in modo normale nella chemioterapia contro tale patologia del seno.
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La scoperta dello scienziato indiano
Una tecnologia messa in pratica dallo scienziato indiano Nanasaheb Thorat e dal proprio gruppo di ricerca. L’importanza di questa nuova tecnologia, che per molti necessita di ulteriori aggiustamenti, sebbene sia una scoperta eccellente, mira ad attaccare solo e solamente la parte dove ha origine il tumore. Con la radioterapia la probabilità di trattare parti che non sono malate è alta. Questa invece, trattandosi di una nanotecnologia, va ad interessare solo le parti colpite dalla malattia, senza disturbare le altre. Il team adesso è tornato a studiare la tecnologia Nanocargo e perfezionarla in modo che sia con questa possibile la cura di ulteriori tipologie di tumori. Il Premio sebbene gradito rappresenta un passo maggiore per la scienza e, la possibilità concreta di aiutare quelle donne che da tempo combattono contro tale malattia.
