sabato, Aprile 20, 2024

Trump incolpa Iran dell’attacco a Baghdad (video)

Trump incolpa l’Iran per l’attentato avvenuto qualche giorno fa all’ambasciata USA a Baghdad. A sostenere le accuse è anche il Segretario di Stato americano Mike Pompeo. Mentre le autorità irachene smentiscono e affermano che si è trattato di un “atto terroristico”. Ecco le accuse di Washington.

Trump incolpa Iran: cos’ha detto?

Trump incolpa l’Iran per il lancio di tre razzi contro l’ambasciata USA nella capitale irachena, Baghdad. Pubblicando la foto di due dei presunti missili per l’attentato, il Presidente uscente ha twittato: “Adesso sentiamo parlare di nuovi attacchi contro gli americani in Iraq“. E ha ammonito: “Un consiglio amichevole per l’Iran: se un americano dovesse rimanere ucciso, riterrò l’Iran responsabile“. Il post ha fatto infuriare il ministro degli Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif che ha replicato: “Utilizza foto senza valore per accusare sconsideratamente l’Iran“. Poi ha aggiunto: “L’ultima vota gli Stati Uniti hanno rovinato la nostra regione falsificando armi di distruzione di massa, sprecando 7 trilioni di dollari e provocando 58.976 vittime negli Stati Uniti“. “Stavolta è anche peggio. Trump dovrà assumersi la piena responsabilità di qualsiasi avventurismo“, ha concluso.

Le parole di Mike Pompeo

Nel frattempo anche il Segretario di Stato Mike Pompeo, in linea col presidente, s’è espresso in tal senso. Dal suo account ha twittato: “Milizie appoggiate dall’Iran hanno ancora una volta compiuto in maniera flagrante e avventata un attacco a Baghdad, ferendo civili iracheni“. “Questi criminali violenti e corrotti devono metter fine alle loro azioni destabilizzanti“, ha aggiunto. Tuttavia, persino i due principali gruppi militari sciiti iracheni hanno smentito il loro coinvolgimento nell’attentato, invitando alla calma. Un consiglio apprezzabile soprattutto nell’anno in cui si è consumata l’escalation di tensioni tra Stati Uniti e Iran. In effetti, da gennaio i due Paesi stanno portando avanti un braccio di ferro con attacchi a sorpresa e colpi bassi. Anche se, a ben vedere, tale reciproca insofferenza ha origini più remote perché risale alle trattative sul nucleare interrotte bruscamente da Trump nel 2015.

Trump incolpa l’Iran: i razzi erano di Teheran?

Media iracheni hanno riferito il lancio di tre razzi nella Zona verde di Baghdad diretti all’ambasciata USA nella capitale. I missili avrebbero ferito due civili che si trovavano nelle vicinanze ma senza causare altri danni. L’attentato ha sicuramente acuito le tensioni tra Washington e Teheran, incapaci di conciliarsi. Lo scoglio maggiore è proprio la questione del nucleare. Sul punto è intervenuto il ministro degli Esteri iraniano Zarif, nella teleconferenza alla Med Conference. Il ministro aveva definito l’amministrazione Trump “un regime canaglia“. “Ora se il presidente eletto Biden vuole continuare a essere un regime oppressivo può seguitare a chiedere nuovi negoziati. Oppure potrebbe riprendere l’accordo con noi dal punto in cui l’avevamo lasciato“, ha detto Zarif. Dal canto suo, il nuovo presidente si è detto disponibile a riaprire il dialogo con l’Iran anche se potrebbe incrinare i rapporti con Arabia Saudita e Israele.

Il braccio di ferro USA e Iran

Qualche settimana fa, Zarif aveva anche dimostrato risoluzione riguardo al Jcpoa, l’accordo internazionale sul nucleare iraniano del 2015. Infatti, aveva assicurato: “Non rinegozieremo un accordo che è già stato negoziato [perché] è stato frutto di due anni di trattative e non sarà mai più ritoccato. Punto“. In più, il ministro aveva ribadito la disponibilità dell’Iran a rispettare gli accordi a patto che anche Europa e Usa facessero lo stesso rimuovendo le sanzioni economiche. “Una nuova legge è stata approvata dal Parlamento iraniano, e il governo deve rispettarla ma la legge non è irreversibile“, aveva detto Zarif. Per aggiungere: “Europei e statunitensi possono fare un passo indietro e noi torneremo al pieno rispetto dell’accordo“.

L’uccisione dello scienziato iraniano

A gravare sui rapporti è anche l’uccisione politica dello scienziato iraniano Mohsen Fakhrizadeh. Ricordando l’attentato, Zarif ha ribadito come il Paese stia “Ancora aspettando una condanna internazionale per questo atto terroristico“. E ha soggiunto: “Pensiamo che l’omicidio in questo attentato terroristico contro uno dei nostri più rispettabili scienziati sia un atto di aggressione internazionale che debba essere condannato. Aspettiamo ancora la condanna dell’Europa“.

Trump incolpa Iran: le sanzioni

Per il Segretario di Stato Mike Pompeo l’Iran sta cercando disperatamente di ottenere la cancellazione delle sanzioni. In particolare, le misure erano state imposte all’Iran nel 2018 per disincentivare certe posizioni del Paese. Ad esempio sul programma nucleare, sullo sviluppo di missili balistici e sul sostegno alle truppe per procura. Ma le sanzioni statunitensi anziché portare alla riapertura dei negoziati hanno avuto l’effetto di paralizzare l’economia iraniana. Secondo Zarif, infatti, le sanzioni imposte dagli USA nel 2018 sono costate circa 250 miliardi di dollari all’Iran. Quanto al neoeletto Joe Biden, che assumerà la carica presidenziale tra meno di un mese, ha preannunciato di rispolverare l’accordo dell’amministrazione Obama qualora l’Iran rispetti i termini del 2015.

La politica degli USA

Nei giorni scorsi il corrispondente USA sull’Iran, Elliott Abrams, ha confermato che è improbabile che l’attacco sia stato ordinato dalle autorità iraniane. Infatti, non si sarebbero esposte prima dell’insediamento del nuovo presidente. Ad ogni modo, Pompeo ha insistito sulla validità delle sanzioni all’Iran ritenendole straordinariamente efficaci nel ridurre la minaccia del Paese. In una nota, il Segretario di Stato ha osservato: “Le sanzioni fanno parte delle pressioni che creano un nuovo Medio Oriente, che riunisce paesi che subiscono le conseguenze della violenza iraniana e cercano una regione più pacifica e stabile di prima“. “Ridurre questa pressione è una scelta pericolosa, destinata a indebolire nuovi partenariati per la pace nella regione e rafforzare solo la Repubblica islamica“, ha concluso.

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Per approfondire clicca qui.

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