Roberto Cingolani, Ministro della Transizione ecologica, dichiara che entro il prossimo 30 settembre definirà il Pitesai entro i termini di legge per quanto riguarda le trivelle.
Il piano delle trivelle rimedia al pasticcio degli ex ministri?
Il ministro Cingolani dichiara in videoconferenza: “È intenzione del ministero della Transizione ecologica definire il Pitesai (un piano per la transizione energetica sostenible delle aree idonee, la mappa delle aree in Italia dove si possono cercare ed estrarre idrocarburi) entro i termini di legge del prossimo 30 settembre”. Lo dichiara mostrando le linee guida del suo ministero alle Commissioni Ambiente ed Attività produttive di Camera e Senato. Afferma che l’obiettivo del ministero, è assicurare la collaborazione delle amministrazioni regionali e individuare “un quadro definito da sottoporre a Vas delle aree ove è consentita l’attività ricerca ed estrazione di idrocarburi sul territorio nazionale”. Riuscirà a rimediare al pasticcio degli ex ministri Patuanelli e Costa, rispettivamente dello Sviluppo Economico e dell’Ambiente?
Rossella Muroni a sostegno dell’ecologia
Il pasticcio di Patuanelli e Costa
Stiamo parlando del M5S, di Beppe Grillo e di quando in un colloquio con il premier Mario Draghi si definiva il ministero della Transizione ecologica. Di fermare i cambiamenti climatici, di energie pulite e altro, in Italia. Ma in realtà non ebbe più efficacia la moratoria sulle trivellazioni a mare e a terra che fu decisa con l’art.11 ter del DL 135/2019, perché gli ex ministri Patuanelli e Costa non hanno realizzato il piano sulle trivelle, denominato Pitesai. In base alla legge da loro stessi scritta e voluta, doveva essere presentato entro il 13 febbraio 2021 e così non fu.
Un pasticcio compiuto da chi ha avuto 24 mesi per redigere il Pitesai e non lo ha fatto. Si parlava e riempiva i giornali del ministero sulla transizione ecologica favorendo invece le fonti fossili e dando uno schiaffo alle energie rinnovabili.