venerdì, Aprile 19, 2024

Tre minuti a mezzanotte: intervista a Maria Mezzatesta

Nel 2020 la pubblicazione di Tre minuti a mezzanotte, il libro thriller – fantascientifico di Maria Mezzatesta. Di fatto, un’opera che trasporta la fantasia del lettore nel mondo alieno, con l’evoluzione dei fatti tra scienza, magia, realtà. Inoltre, notevole la capacità della scrittrice nella descrizione dell’opera, che concentra l’attenzione su di una narrativa, dallo stile originale.   

Tre minuti a mezzanotte: Maria Mezzatesta chi è?

La scrittrice abita a Palermo, dove svolge la professione medica e mantiene l’interesse per la scrittura, che coltiva da sempre. Tra le opere dell’autrice, escono in self – publishing: Nella morsa del delitto, Le figlie delle Amazzoni, Il caso Pratesi: un cold case per l’investigatrice Selvi, Il Labirinto ed altri racconti, Se ora tu. Inoltre, l’autrice ottiene diversi riconoscimenti a concorsi letterari, di cui: Prima classificata al Concorso Letterario Nazionale La Nostra Terra (sezione racconti con Il Labirinto – 2016), Finalista al Premio Nazionale Letterario d’arte e cultura nobildonna Maria Santoro (racconto Notte di Natale).

Tuttavia, seguono anche: Concorso Letterario Nazionale Amarganta Premio Migliore Caratterizzazione di Genere (Le figlie delle Amazzoni – 2017), Concorso Letterario Nazionale – Associazione – Il Cuscino delle Stelle (racconto Via Roma n 21. Altre opere sono: Prima classificata al Concorso Letterario Nazionale Versussulmona (romanzo Tre minuti a mezzanotte), Antologia Inquietamente dell’Associazione Hyperion (con il racconto Roma).

Tre minuti a mezzanotte: il pensiero della scrittrice

Attraverso la scrittura, per l’autrice la capacità di comunicare a livello sociale temi e sentimenti. Con Tre minuti a mezzanotte e per altre opere della scrittrice, il lettore riflette sui numerosi aspetti dello stato esistenziale, nel complesso di sentimenti di forza o debolezza. In rilievo, gli interrogativi che il romanzo di fantascienza pone al lettore, tra una realtà terrestre e le dinamiche della scienza. Inoltre, il viaggio dell’immaginazione e fantasia, come espressione della scrittrice di un ordine ai pensieri ed alle emozioni. Di fatto, un romanzo corale, che regala l’interpretazione di una lettura magica, mentre segue le influenze ecologiste.

Tre minuti a mezzanotte: recensione del libro

L’opera dal carattere thriller esprime la passione della scrittrice, per l’astronomia e la fantascienza, a cui ruotano tutte le vicende del libro. L’ambientazione dello scritto avviene in un presente alternativo, con le vicende di due trame, di cui: una sulla Terra e l’altra su di un pianeta alieno. A fronte di ciò, la storia terrestre si svolge al presente attuale, mentre la storia aliena muove le vicende sul pianeta Blu Noor, distante dalla Terra anni luce.

Una razza aliena più evoluta dei Terrestri e dei Blunoriani, ovvero gli Extra, un giorno contatta entrambi. Dalle vicende, gli alieni Extra chiedono ai due pianeti, lo stato della condizione ecologica e se posseggono poteri spirituali. La spiegazione di tale richiesta aliena pone la riflessione al lettore, sulle tematiche della sopravvivenza, della cura del proprio pianeta e dell’ospitalità.

In effetti, il thriller spiega nei fatti che gli alieni Extra intendono capire la salute dei pianeti, per valutare l’ospitalità. Inoltre, il senso del tema giunge sul rispetto ecologico ed ambientale, in cui una civiltà capace ed attenta allo stato di salute di dove vive, risulta anche capace all’accoglienza. Tuttavia, una civiltà che trascura il pianeta che la ospita rischia la sopravvivenza. Conseguono entrambe le storie dei pianeti in parallelo, con delle difficoltà, sia per i Terrestri che per i Blunoniani.

Di fatto, le condizioni dei pianeti sono pessime e le civiltà sono prossime alla fine: i Terrestri sono i responsabili di se stessi, mentre i Blunoriani vittime dell’evoluzione dei corpi celesti. Ma gli alieni sono disposti ad aiutare entrambe le civiltà, solo se nasce la volontà di un cambiamento, nei confronti della cura del pianeta.

Un’opera, che accompagna il lettore negli aspetti sociali, con toni alti sul rispetto ambientale, sulla fratellanza. Alla conclusione del libro, la scrittrice lascia una libera interpretazione, sul destino per i Terrestri. Un’opera avvincente, che dalla fantasia di una lettura fluida e dallo stile personale dell’autrice, emerge con importanza il tema ambientale, anche distinto soggetto del thriller.

Tre minuti a mezzanotte: come si presenta Maria Mezzatesta ai lettori?

Una donna, medico di professione, amante dell’arte e in particolare della lettura e della scrittura.

Tre minuti a mezzanotte: quando avviene l’incontro con la scrittura?

Sin da giovane ho amato mettere sulla carta emozioni, poesie, stati d’animo, pensieri. Poi ho scritto dei racconti e solo una decina d’anni fa ho elaborato il mio primo romanzo.

Tre minuti a mezzanotte: qual’è il suo pensiero sulla letteratura moderna?

 Piuttosto positivo. Penso che ci siano scrittori molto bravi, che riescono a rappresentare le grandi tematiche, che attraversano la nostra epoca. Trovo comunque, che leggere gli autori classici sia importantissimo per chi scrive.  Mi riferisco ad autori come Virgilio, questa estate ho riletto l’Odissea nella traduzione di Ciani; o come Flaubert, ritengo Madame Bovary uno dei libri più belli scritti, in assoluto. Degli autori moderni apprezzo Sartre, S. De Beauvoir, Pavese, Dino Buzzati.

Tre minuti a mezzanotte: ci sono autori, ai quali è particolarmente affezionata?

Sì: Dan Brown, Buzzati, De Beauvoir, U. Le Guin per citare solo alcuni.

Tre minuti a mezzanotte: come nasce il suo libro?

La genesi del libro “Tre Minuti a Mezzanotte” nasce dalla constatazione che l’umanità sta distruggendo la natura e la Terra, provocando gravi alterazioni all’ecosistema. Se l’umanità non riuscirà ad invertire la rotta, si verificheranno cambiamenti climatici, alterazioni dell’equilibrio tra le diverse specie, inquinamento dell’aria e dell’acqua che potrebbero portare all’estinzione del genere umano. Inoltre, l’altra idea che fa da filo conduttore nel libro è l’idea del Tempo, ovvero, la costatazione che ho maturato, che il Tempo è uno dei beni più preziosi che abbiamo e che non si deve sprecare. Il romanzo è strutturato come un thriller /fantascientifico, scritto in maniera fluida e avvincente, e malgrado le tematiche, a giudizio di vari lettori, non risulta noioso.

Tre minuti a mezzanotte: che importanza ha per lei, la fantasia nella scrittura?

Importantissima, uno scrittore senza fantasia non può dirsi tale.

Tre minuti a mezzanotte: dove nasce l’interesse per la fantascienza?

Dal profondo desiderio di conoscere il futuro, di capire come è l’universo e quale posto l’umanità occupa nell’immensità del cosmo. Dal desiderio di sapere, di scoprire, di immaginare altre realtà e altri mondi. Mi piace citare alcune frasi, che condivido, di U. le Guin, del discorso che ha fatto quando ha ricevuto il National Book Award. Ecco le frasi: “…Mi piace l’idea di accettarlo e condividerlo con tutti quegli scrittori che sono stati esclusi dalla letteratura così a lungo.

E cioè i miei colleghi autori di fantasy e fantascienza, gli scrittori di immaginazione, che per 50 anni hanno visto questi bei premi andare ai cosiddetti “realisti. Sono in arrivo tempi duri e avremo bisogno delle voci di scrittori, capaci di vedere alternative al modo in cui viviamo ora. Capaci di vedere al di là di una società stretta dalla paura e dall’ossessione tecnologica, altri modi di essere, e immaginare persino nuove basi per la speranza”.

Tre minuti a mezzanotte: quali tematiche vuole trasmettere attraverso il suo libro?

La tematica ecologica, ovvero, il rispetto della natura e della necessità dello sviluppo sostenibile. L’importanza della spiritualità, l’importanza dell’empatia e della condivisione con gli altri.

Tre minuti a mezzanotte: ci sono argomenti che prevalgono nella sua opera?

Tutti quelli che ho precedentemente elencato.

Tre minuti a mezzanotte: quali sono le difficoltà che incontra uno scrittore?

Moltissime difficoltà, direi per prima quella di creare un’opera interessante e ben scritta, poi direi la difficoltà di farsi conoscere ed emergere. In Italia si pubblicano circa 200 libri al giorno che è un numero enorme, ed è difficile riuscire a farsi conoscere tra tanti. La difficoltà di poter vivere e guadagnare con la scrittura.

Tre minuti a mezzanotte: cosa rappresenta il suo stile letterario?

Il mio stile letterario è lo stile che ho cercato di costruirmi nel tempo, soprattutto leggendo molto. Ho partecipato anche a dei corsi di scrittura creativa, che mi hanno dato molto e che consiglio di frequentare.

Che differenza c’è secondo lei, tra sogni e realtà?

Naturalmente sono due cose ben distinte e separate, la realtà spesso è molto dura e completamente diversa dai sogni. Però credo che senza sogni, la vita non possa essere vissuta bene. I sogni aiutano ad andare avanti ed è importante cercare di realizzarli, anche se spesso non è facile.

Può raccontare la sua esperienza letteraria?

Dapprima ho scritto poesie, poi racconti e un romanzo giallo: Nella morsa del delitto, che ho pubblicato in self. Successivamente ho pubblicato due romanzi: Le figlie delle Amazzoni con la casa editrice Libromania e Tre Minuti a Mezzanotte con la casa editrice Santelli ad ottobre del 2020. Ho vinto alcuni concorsi letterari, cito solo il primo premio che ho vinto al concorso letterario “La Nostra Terra” e alcuni racconti sono stati pubblicati in antologie.

Cosa rappresenta per Maria Mezzatesta la scienza?

Importantissima. La scienza ci permette di conoscere la struttura del mondo e dell’universo in cui viviamo, di contrastare e trovare cure alle malattie. La scienza però non dovrebbe essere avulsa dall’etica. Non amo la tecnologia ossessiva, che invece che essere a servizio della persona umana la rende schiava.

Che cosa le regala la scrittura?

Il piacere di condividere con altri: idee, emozioni, stati d’animo. La possibilità di vivere altre vite, di immaginare altre realtà.

Cosa consiglia agli autori emergenti?

Di leggere molto, di scrivere molto, la tenacia e di credere in sé stessi.

Ha un sogno nel cassetto?

Certo: di poter vivere di scrittura.

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