Il 24 giugno 1059, la stipula del Trattato di Melfi con l’accordo tra Papa Niccolò II, Roberto d’Altavilla e Riccardo I di Aversa. Con la fine della Battaglia di Civitate, la conseguenza dell’alleanza politica della Chiesa con i Normanni, in cui i popoli germani mirano alla sovranità. Inoltre, dalla vittoria germanica consegue il riconoscimento papale, delle conquiste territoriali dei medesimi, in precedenza di Bizantini, Musulmani e Longobardi.
Trattato di Melfi: cosa stabilisce l’accordo?
Nel 1059, la sottoscrizione del Trattato di Melfi, cherappresenta l’unione tra Chiesa e Normanni, nell’ufficialità pontificia di dominio territoriale, per i vincitori del conflitto di Civitate. A fronte di ciò, l’alleanza tra Papa Niccolò II e le casate Altavilla e Drengot, che sostengono il pontefice nel conflitto contro Benedetto X. Di fatto, il riconoscimento della Santa Sede, per i territori vinti in battaglia delle famiglie normanne, ancora appartenenti a Bizantini ed alleati.
In seguito, il Santo Padre nomina conte di Aversa Riccardo I, mentre conferisce il titolo di duca di Puglia, Calabria e Sicilia a Roberto d’Altavilla. Dalla formazione dei due Stati indipendenti normanni, le due famiglie germaniche stipulano il legame ufficiale, con la Chiesa. Poi, l’espansione dei domini della Santa Sede, dai territori di Capua fino alla Trinacria. Mentre, per l’esercizio di sovranità del potere imperiale, Niccolò II rivendica le signorie feudali, nelle aree meridionali italiane.
Di fatto, il riferimento del pontefice ai sovrani carolingi, ai quali esibisce il documento della donazione di Costantino. In seguito, il Santo Padre conferisce il titolo di vassalli a Riccardo I Drengot ed ai fratelli Ruggero I e Roberto d’Altavilla. In realtà, l’investitura ufficiale impegna le famiglie normanne a dei doveri, come: sottomissione, obblighi politici, protezione militare e sostegno sulle leggi per i futuri pontefici. Inoltre, l’onere dei sovrani normanni al versamento di un tributo, in favore della Santa Sede.
Papa Niccolò II chi è?
In origine Gerard de Burgogne nasce a Chevron, intorno al 980 e decede a Firenze nel 1061. Durante gli studi, la decisione di Gerard della carriera ecclesiastica, da qui la formazione religiosa e la nomina di vescovo di Firenze, nel 1045. A fine anni Cinquanta, l’elezione pontificia dell’ecclesiastico, all’età di settantotto anni, nella scelta del nome di Papa Niccolò II. Attraverso la carica in Santa Sede, il pontefice stringe alleanze con il casato dei Normanni, i quali dimorano nei territori dell’Italia del Sud. Nel 1059, il Trattato di Melfi, accordo tra il Santo Padre ed i casati normanni degli Altavilla e Drengot. A fronte di ciò, un’alleanza tra le parti e l’attuazione di giuramenti per le famiglie germaniche, nei confronti della Chiesa.