giovedì, Aprile 18, 2024

Tragedia Mottarone: il bimbo di 5 anni respira

Unico sopravvissuto della tragedia sul monte Mottarone, il bimbo di 5 anni respira. Oggi è stato estubato dai medici, nonostante le sue condizioni rimangano critiche. Nel frattempo, è avvenuto il rientro delle salme in Israele. Mentre proseguono le indagini della squadra mobile di Verbania.

Un sopravvissuto alla tragedia Mottarone?

Quel cavo ha spezzato l’esistenza di quattordici persone. Dopo la tragedia della funivia Mattarone l’unico sopravvissuto, un bimbo di cinque anni, lotta per la vita. Ancora ricoverato al terzo piano dell’ospedale infantile Regina Margherita di Torino, stamattina è stato staccato dai respiratori. “Il risveglio sta proseguendo e poco fa è stato estubato”, ha riferito Giovanni La Valle. Il direttore generale della Città della Salute. Per un momento ha ripreso conoscenza e ha riaperto gli occhi. La prima persona che ha visto è stata la zia, che da domenica notte non si muove dall’ospedale. “Questa è una fase molto delicata”, hanno spiegato i sanitari del reparto di Rianimazione diretto da Giorgio Ivani. Ma la prognosi resta riservata. “La notte è passata tranquilla e conferma la stabilità clinica del bambino nonostante le condizioni critiche”.

Timidi progressi

“Si prosegue con un risveglio lento”, hanno spiegato i medici. Fiduciosi, perché il bimbo sta reagendo bene. In reparto c’è anche la nonna materna del piccolo, giunta da Israele. Quando le condizioni lo permetteranno, al bambino non verrà nascosta la verità. Con gradualità, gli verrà detto che i genitori e il fratellino di 2 anni non ci sono più. Come i bisnonni. Sarà dura. Le parole dovranno essere scelte con cura, calibrate alla comprensione di un bambino della sua età. Allo stesso tempo, però, sarà anche l’unica via per affrontare (e un giorno superare) quanto accaduto. Oltretutto, la verità gli permetterà di non perdere la fiducia nelle figure di riferimento.


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Affrontare le conseguenze

In questa lotta, il bambino non sarà solo. Ad aiutarlo a capire come affrontare l’amara prova che la vita gli ha riservato saranno i familiari, col supporto di professionisti. Come ha spiegato Antonella Costantino: “L’evento potrebbe non aver fatto in tempo a fissarsi nella memoria, anche per piccoli pezzi”. La presidente di Sinpia, Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e adolescenza, ha aggiunto che adesso il bimbo: “Ha bisogno di figure note emotivamente che conosca e con cui abbia un legame affettivo, come la zia, che siano capaci di stargli vicino e anche progressivamente aiutarlo a fare i conti con quello che è successo”. E ancora. “Noi adulti immaginiamo che i bambini siano poco consapevoli: pur non rendendosi conto fino in fondo di cosa è la morte è dai quattro anni che si interrogano e hanno capacità di contatto con le emozioni molto marcata”.

Vite spezzate

In questo senso, il primo anno di lutto sarà fondamentale. Secondo Costantino, “Poi piano piano le cose si mettono in cammino ma ‘vanno e tornano’. Ci sono in genere momenti in cui sta meglio e in cui si sta peggio”. Ma non bisognerà elargire false rassicurazioni. Piuttosto, sostiene Costantino, “I bambini davanti a un lutto hanno bisogno di essere aiutati a tenere nella memoria il filo che li lega alla vita precedente. Il dolore diventa più profondo: se non se ne può più parlare non lo si elabora”. Dello stesso avviso è Enrico Zanalda, co-presidente di Sip, la società italiana di psichiatria. Il quale aggiunge: “In questo momento sarà la mancanza la cosa più tangibile. Poi ci sarà tempo per spiegare al bambino ad esempio anche che il papà lo ha protetto”. “Ci sarà molto lavoro da fare in futuro, perché ciò che ha vissuto lo segnerà tutta la vita”.

Tragedia Mottarone: i compagni

A pregare per lui sono i compagni di classe dell’Istituto Maddalena di Canossa, la scuola materna di Pavia. Per manifestare il loro sostegno, i bambini hanno realizzato un collage di manine colorate. Sopra ognuna il messaggio di augurio. “Coraggio piccolo grande amico”. Madre Paola Canziani, la direttrice della scuola, ha parlato a nome di tutto l’istituto quando ha espresso preoccupazione. “Frequenta, da circa un anno, la nostra scuola dell’infanzia”, ha detto la dirigente. “Qualche giorno fa, insieme ai suoi compagni, ha incontrato il vescovo Corrado Sanguineti. È un bambino pieno di entusiasmo, ha voglia di imparare e di conoscere, si vede che era seguito da una famiglia giovane e positiva”.


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Le autorità

Anche la prima cittadina di Stresa, dove si è consumata la tragedia, ha visitato l’ospedale. Marcella Saverino, si è trattenuta con i familiari. “Quell’abbraccio (del padre, ndr) che potrebbe averlo salvato continui dal cielo e con quell’aiuto di chi lo guarda da lassù speriamo ce la possa fare”, ha detto il sindaco a conclusione della visita. Mentre nel pomeriggio ha visitato i parenti e il piccolo la presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane, Noemi Di Segni. Con lei, anche il vicepresidente Giulio Disegni e il presidente della comunità torinese Dario Disegni. La delegazione ha manifestato solidarietà alla famiglia, parlato con la nonna e la zia di cosa riserverà il futuro. Quando, si spera, il piccolo sarà fuori pericolo. Per ora, è troppo presto per prendere certe decisioni. Ad esempio decidere se il bambino tornerà a Pavia o in Israele.

Il ministro Giovannini

Sulla vicenda è intervenuto anche il ministro delle Infrastrutture, Enrico Giovannini. “Una grande ferita per il Paese”, ha commentato il capo di dicastero nell’informativa alla Camera sull’incidente. Dopodiché, il ministro ha espresso vicinanza alle famiglie delle vittime. Nel suo intervento alla Camera, lunedì 24 maggio, Giovannini ha elogiato il sistema del pronto intervento. “Dalla disamina dei fatti illustrati da tutti i presenti è emersa la prontezza nella risposta del sistema di soccorso che, compatibilmente con le suddette asperità del luogo di operazione, si è caratterizzata per la tempestività e la totale collaborazione di tutti gli enti”.

La dichirazione

Inoltre, il ministro ha precisato che “la Commissione del Ministero istituita domenica scorsa svolgerà approfondimenti specifici, che si aggiungono agli accertamenti della Direzione Generale per le Investigazioni Ferroviarie e Marittime, organismo investigativo indipendente previsto dalla normativa europea”. Quindi, sarà avviata un’inchiesta finalizzata a individuare le cause dell’incidente. Dirette e indirette. “Fermo restando l’accertamento delle eventuali responsabilità, di esclusiva competenza della magistratura”, ha chiarito il ministro.


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Perché non si ripeta la tragedia Mottarone

Ieri, in serata, sono atterrare in Israele le salme della famiglia del bambino, partite da Malpensa a seguito di una celebrazione privata. I funerali ufficiali si terranno tra oggi e domani. Mentre Giulio Disegni ha chiesto “pene esemplari” per responsabili della tragedia sul Mottarone, proseguono le indagini dirette dal capitano Luca Geminale. Il comandante della squadra dei carabinieri di Verbania ha spiegato: “Abbiamo sequestrato tutto, anche la scatola nera”. Si tratta di “un sistema che registra tutti gli aspetti tecnici dell’impianto, come la velocità, l’andatura, l’oscillazione”, ha spiegato Geminale. Un meccanismo simile agli apparecchi montati, ad esempio, sugli aerei di linea. Intanto, è in programma il primo sopralluogo del perito nominato dalla procura, Giorgio Chiandussi. Docente del dipartimento di Ingegneria meccanica e aerospaziale del Politecnico di Torino.

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