TORINO: ALLA “SCUOLETTA MONTESSORI” NON SERVONO CERTIFICATI

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Nei pressi del Parco di Stupinigi, lungo la provinciale 143, ad Orbassano alle porte di Torino, il Ristorante “Le Cascine” è chiuso da tempo, al suo posto da alcuni anni la “Scuoletta Montessori” vive e presenta la sua
“differenza”dalla scuola classica.
Nata come un’Associazione culturale si occupa di didattica in modo completamente diverso dalle istituzioni ufficiali.
Qui, non ci sono banchi e cattedre, non si usano libri, né ci sono compiti a casa.
Il percorso scolastico si basa sull’esperienza pratica, con lezioni all’aperto, laboratori, visite agli animali del parco, inizia dalla Materna (Casa dei Bambini) fino alle Medie (Casa dei Ragazzi), e sono gli stessi alunni a posizionare mobili e arredi.
La Presidente Mara Parisi, 39 anni, chinesiologa di Rivalta, ha avviato il progetto con il suo compagno Manuel Verduci, laureato in scienze motorie, sottolinea che non è una “scuola”, pertanto non rilascia titoli di studio.
La qualifica si ottiene attraverso un esame da privatisti che ne ufficializza la formazione.
Tutti gli iscritti ne sono informati già al momento dell’iscrizione, prima del colloquio conoscitivo, ciò non ha fermato i vari genitori che hanno deciso di avvalersi di questo itinerario scolastico.
Al momento sono 130 i bambini che frequenteranno.
Una presenza collaudata da qualche tempo, perfezionata con la Costituzione dell’Associazione nel 2016,
prima quindi, dell’effetto “No Vax” di questi giorni.
Questa, non essendo “scuola” non necessita di certificati di alcun genere, neanche quelle delle vaccinazioni.
I genitori lo sanno e molti di loro l’hanno scelta, in parte, anche per questo motivo.
I vaccinati sono circa il 30% degli iscritti, non c’è una contrarietà di principio, ma non viene vista di buon
occhio la proposta vaccinale in questi termini, con norme che non garantiscono al 100% vaccinazioni “pulite” da metalli pesanti e l’obbligatorietà assoluta non lasci spazio alla libertà di scelta.
All’interno dell’Associazione rifiutano l’etichetta di scuola “No Vax”, ma intendono valorizzare la democrazia, senza barriere tra vaccinati e non, e sottolineano che tutti sono consapevoli di questa caratteristica e scelgono la struttura di loro iniziativa.
La Regione Piemonte non è dello stesso avviso.
É inflessibile e pronta a dare battaglia: l’obbligo è tassativo per i bimbi dai 6 anni in su, per nido e materna sono esenti solo coloro che restano a casa.
“Le leggi vanno rispettate” commenta duramente il Ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli.
Le scappatoie per le famiglie che non intendono vaccinare i loro figli, sono poche, come poche o quasi nulle,
altre “scuole” come questa sul territorio italiano.
Quindi, le Associazioni “No vax” consigliano di prendere tempo fino all’arrivo delle multe, poi si rivolgeranno agli avvocati, nel frattempo, chiederanno la verifica degli anticorpi ai medici, per ultimo ed estremo, minacceranno di denunciare coloro che chiedono informazioni sullo stato di vaccinazione dei minori.