giovedì, Aprile 25, 2024

The Laundromat – La critica sul caso Panama Papers con Meryl Streep

I Panama Papers, pubblicati nel 2016, rimangono una delle maggiori perdite della storia. Gli 11,5 milioni di documenti riservati hanno fatto luce sui metodi poco chiari e sottovalutati, impiegati dalla ricca élite mondiale per ridurre al minimo le tasse o evitare di pagarle del tutto.

Non tutto era illegale – l’evasione lo è, l’evitamento no – e questo è parte del problema: il sistema legale non ha la supervisione e la capacità per separare queste aree grigie.

The Laundromat, basata su Secrecy World: Inside the Panama Papers Investigation of Illicit Money Networks and the Global Elite di Jake Bernstein, ha lo scopo di condensare e sezionare tutta quella complessità e cospirazione in un giro di 90 minuti. È, come prevedibile, irregolare.

The Laundromat di Steven Soderbergh adotta un approccio comico-didattico per raccontare la storia dei Panama Papers.

Gary Oldman e Antonio Banderas interpretano i due partner della società Mossack Fonseca, ospitando lo spettacolo con sfarzo in abiti eleganti e accenti ridicoli. Meryl Streep interpreta Ellen, una dolce metà americana, il cui marito annega in un incidente in barca.

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Da un lato, seguiamo Ellen Martin (Meryl Streep), che perde suo marito (James Cromwell) in un incidente in barca sul lago George, e scopre che la sua richiesta di risarcimento è aggrovigliata in un’intera rete di finte entità finanziarie. Dall’altro, abbiamo Jürgen Mossack (Gary Oldman) e il suo partner, Ramón Fonseca (Antonio Banderas), a capo del Mossack-Fonseca, lo studio legale nel cuore del mondo della valuta panamense. Si “voltano” frequentemente per parlare con la telecamera, mentre sventolano cocktail e sfoggiano abiti appariscenti, spiegando concetti come credito, trust, società di shell e altro ancora.

Il risultato è una scommessa creativa che ripaga in crisi e in modo più gratificante, forse, in una ricompensa che vede Meryl Streep audacemente, guidando visibilmente la carica per il cambiamento atteso da tempo. Ma quando arriva la puntura del racconto, il film è già stato messo da parte – un segno dell’importanza di questo argomento e di quanto alla fine sia questo cappero leggero. The Laundromat vede Soderbergh nel suo aspetto più pertinente e giocoso, ma il desiderio è che il film abbia un po ‘più di struttura.

Ma poi l’intero film è una lezione indignata.

Sowmya Sofia Riccaboni
Sowmya Sofia Riccaboni
Blogger, giornalista scalza (senza tesserino), mamma di 3 figli. Guarda il mondo con i cinque sensi, trascura spesso la forma per dare sensazioni di realtà e di poter toccare le parole. Direttrice Editoriale dal 2009. Laureata in Scienze della Formazione.

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