Robot camerieri. Non è fantascienza: basta recarsi all’Enjoy Budapest Café nella capitale ungherese per essere serviti e riveriti da robot gentilissimi ed efficienti. Sono in grado di fare di tutto: servire cibo e bibite ai tavoli, scherzare, ballare con i bambini e intrattenersi in chiacchierate con i clienti. L’Enjoy Budapest Café è stato aperto dall’azienda IT E-Szoftverfejlesztő ed è gestito da un intero team di robot programmati per far familiarizzare la gente con la rivoluzione tecnologica dell’automazione e con l’intelligenza artificiale. L’idea dei camerieri robot era già stata sviluppata in Cina e in Giappone, ma è Budapest a fare da pioniera in questo ambito in Europa.
Camerieri Robot efficienti e cortesi
I camerieri Robot dell’Enjoy Budapest Café sono programmati per seguire dei percorsi stabiliti tra i tavoli del locale, in modo da servire ai clienti le pietanze e le bevande ordinate. Ci sono però anche robot che hanno delle mansioni diverse: Pepper, ad esempio, è un robot receptionist, capace di intrattenere conversazioni con i clienti e anche di ballare con loro. Secondo quanto dichiarato dal proprietario del locale, Tibor Csizmadia, i programmatori della Softbank, l’azienda giapponese che ha creato questi robot, hanno dovuto apportare delle modifiche a Pepper, in modo che riuscisse a capire cosa dicevano i clienti anche con il brusio di sottofondo del locale.
I Robot tolgono lavoro agli uomini?
Dalle prime recensioni sul locale emerse online, i consumatori si dicono entusiasti del servizio ricevuto da robot come Pepper e non rimpiangono troppo i camerieri in carne e ossa. Tuttavia, al contrario di quanto ci si aspetterebbe, il lavoro per gli umani non è diminuito. L’Enjoy Budapest Café non ha fatto tagli al personale, anzi. Il proprietario Csizmadia ha dichiarato che oggi il locale conta il doppio dei dipendenti “perché per far lavorare dai 16 ai 20 robot occorre avere degli specialisti di intelligenza artificiale che lavorano dietro le quinte”.
Camerieri Robot nel mondo
L’esperienza dell’Enjoy Budapest Café è sicuramente innovativa in Europa, ma in altri angoli del globo sono già stati sperimentati i robot nel campo della ristorazione. Lo scorso ottobre a Pechino la catena di ristorazione cinese Haidilao ha inaugurato il primo locale completamente robotizzato. Lo staff è composto da automi, che fanno gli chef, e da cyborg che prendono le ordinazioni e portano le pietanze ai clienti. Il progetto della compagnia cinese è ambizioso e punta all’apertura nei prossimi anni di 5 mila punti vendita in tutto il mondo, dove il personale umano sarà ridotto al minimo.
La differenza tra i due tipi di locale sta nella prospettiva a lungo termine: se il proprietario dell’Enjoy Budapest Café ha dichiarato di aver bisogno di più personale per gestire i robot, il proprietario della catena Haidilao ha introdotto i camerieri robot per ridurre le spese per il personale umano. I robot non si stancano, non discutono con i clienti, non fanno storie per lavare i piatti e non si ammalano. Il miliardario Zhang Yong, proprietario della catena di ristorazione, ha dichiarato, infatti, che “per l’azienda la logistica e la produzione sono fondamentali tanto quanto il servizio al tavolo”.
Farsi servire da un robot, esperienza da provare
Al di là dei più pratici aspetti economici che stanno dietro alle decisioni aziendali, è innegabile che andare in un locale per farsi servire da robot è un’esperienza unica e da provare. Secondo le recensioni rilasciate dai clienti dell’Enjoy Budapest Café, quello che ci aspetta in questo locale è tutt’altro che un servizio freddo e distaccato. I robot sono programmati per interagire con i clienti e, non avendo umori diversi da quelli impostati, renderanno piacevole il pasto. Non sono dei semplici portantini: sono veri e propri camerieri, con l’obiettivo di mettere a proprio agio gli ospiti, servendoli e riverendoli nel modo più cortese possibile. Un’esperienza che merita di essere provata, anche se non si è amanti della fantascienza.