Sale di ora in ora il bilancio delle vittime del terremoto Turchia-Siria. Secondo gli ultimi dati, oltre 34mila persone sono morte. Il capo della Nazioni Unite ha affermato che il bilancio delle vittime è destinato a raddoppiare.
Sale il bilancio delle vittime del terremoto Turchia-Siria
Continuano senza sosta le operazioni dei soccorritori nel tentativo di estrarre altri sopravvissuti dalle macerie in Turchia e Siria. Le autorità hanno riferito che il bilancio delle vittime dei terremoti ha superato le 34mila persone, di cui 29.605 in Turchia e 4.500 in Siria. Il capo delle Nazioni Unite Martin Griffiths, che è arrivato nella città meridionale turca di Kahramanmaras, l’epicentro della prima scossa, ha tuttavia riferito che il bilancio delle vittime raddoppierà rispetto ai dati attuali.
Le Nazioni Unite hanno affermato che almeno 870mila persone hanno urgente bisogno di pasti caldi in Turchia e Siria. Fino a 5,3 milioni di persone potrebbero essere rimaste senza casa nella sola Siria. L’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) ha affermato che 26 milioni di persone sono state colpite dal terremoto. Ha poi lanciato un appello lampo per 42,8 milioni di dollari per far fronte ai bisogni sanitari immediati. L’agenzia turca per i disastri ha affermato che più di 32.000 persone delle organizzazioni turche stanno lavorando a operazioni di ricerca e soccorso. Ci sono anche 8.294 soccorritori internazionali.
La Siria si trova in una situazione ancora più drammatica perché gli aiuti internazionali faticano ad arrivare. Secondo quanto referito dal portavoce del valico di Bab al-Hawa, 52 camion della Nazioni Uniti sono entrati nella Siria nord-occidentale. La Mezzaluna siriana ha invece riferito che il primo carico di aiuti europei ha raggiunto la Siria. White Helmets, gruppo di protezione civile siriana, ha affermato che 550 edifici sono stati completamente distrutti nel territorio controllato dai ribelli nel nord-ovest della Siria a seguito dei terremoti. Più di 1.570 sono stati invece gravemente danneggiati.
Turchia: arrestati numerosi imprenditori
La magistratura turca ha emesso almeno 113 mandati di arresto contro imprenditori e lavoratori edili, e avrebbe già concretamente arrestato una dozzina di persone. Il ministero della Giustizia ha quindi disposto in quasi 150 procure locali l’istituzione di unità investigativa per indagare appaltatori, geometri e altri esperti, assicurandosi inoltre che non fuggano o distruggano le prove.
Il giro di vite giudiziario contro il settore edile è però avvertito da molti come una mossa tardiva e ipocrita da parte del presidente Erdogan. L’opposizione accusa Erdogan di essere uno degli indiretti responsabili della catastrofe. Da primo ministro prima e da presidente poi, nel quasi ventennio di governo Erdogan ha infatti promosso un selvaggio boom edilizio in tutto il Paese, nell’ambito del quale le autorità hanno chiuso sistematicamente un occhio verso gli appaltatori che non rispettavano i requisiti di sicurezza.
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