venerdì, Aprile 19, 2024

Terremoto dell’Aquila 2009: il sisma nell’Italia centrale

Oggi, il ricordo del Terremoto dell’Aquila del 6 aprile 2009, con numerosi episodi sismici anche in precedenza. Dal 2008 al 20012, i movimenti tellurici coinvolgono l’epicentro della città, fino a colpire anche la provincia. Con un Magnitudo Richter di 5,9 ed un’intensità nella Scala Mercalli IX – X, il terremoto causa 309 vittime, oltre 1000 feriti e quasi 80.000 sfollati.

Terremoto dell’Aquila: cosa accade il 6 aprile 2009?

Dopo diverse scosse sismiche con inizio nel 2008, una successione di dissesti tellurici, nella conca aquilana e nei comuni della provincia. Fino al 2012, il terremoto coinvolge il capoluogo abruzzese e le aeree di Valle dell’Aterno, Monti della Lega e Monti dell’Alto Aterno. Ma la scossa sismica del 6 aprile 2009, avviene con la maggiore intensità ed epicentro a Roio Colle, Genzano di Sassa e Collefracido, alle ore 3:32. Nel cuore dell’Aquila, il terremoto riguarda anche la parte centrale dell’Italia, con un valore Magnitudo di 5,9.

Al termine del sisma, la conseguenza di un bilancio complessivo di 309 vittime, con più di 1600 feriti e circa 80.000 persone sfollate. Mentre, la stima sui danni strutturali supera i 10 miliardi di euro. Durante i primi soccorsi, i superstiti sono duecento persone in gravi condizioni, che ricevono il ricovero ospedaliero.  A fronte di ciò, tra le strutture sanitarie, gli ospedali di: Teramo, Avezzano, Chieti, Ancona, Pescara, Roma, Rieti, Terni, Foligno.

Quasi 65.000 persone con le abitazioni distrutte, che trovano degli alloggi momentanei in tende, autovetture ed hotels, sul litorale adriatico. I soccorritori estraggono dalle macerie, anche persone ancora in vita, dopo diverse ore dalla scossa sismica della notte. Alcuni esempi tra i sopravvissuti: Marta Valente (in salvo dopo 23 ore), Eleonora Calesini (in salvo dopo 42 ore), Maria D’Antuono (viva dopo 30 ore).

Dall’entità sismica, una scossa che raggiunge l’Italia centrale, fino a Napoli, con il panico della gente che occupa le strade. Di conseguenza, la gravità della scossa colpisce in primis l’Abruzzo, poi il Lazio e con danni minori le aree di Ascoli Piceno e Marche. In seguito, il Governo italiano effettua delle stime sul sisma, per la richiesta d’aiuto all’Europa, sul Fondo Europeo di Solidarietà. A fronte di ciò, un danno complessivo di quasi 10, 212 miliardi di euro, in quanto il terremoto riguarda una città, piuttosto che una singola area rurale. 

Cosa riferisce la Protezione Civile sul sisma?

Nelle dichiarazioni della Protezione Civile, i dettagli del terremoto, con una scossa che colpisce un’area, anche cratere sismico. In verità tale area comprende i comuni, in cui il sisma arriva con una potenza, del sesto grado della Scala Mercalli. Nello stesso anno, il 9 agosto le stime sugli sfollati sono di 48.818, con 19.973 persone, che alloggiano in tende e 9. 696 in abitazioni private.

Tuttavia, secondo la Protezione Civile segue anche l’aggiunta di altre 273 persone, in alloggi all’interno di nove campi. Al 14 novembre gli sfollati diventano 21.874, con 671 persone in 17 tende, di cui 13.224 in alberghi e 7.979 in case private. Invece, 4.764 persone ottengono una sistemazione, attraverso il progetto C.A.S.E. ovvero i Complessi Antisismici Sostenibili ed Ecocompatibili.

Altri 480 ricevono degli alloggi, con i M.A.P. cioè i Moduli Abitativi Provvisori. Con il 22 gennaio 2010, il numero delle persone ancora senza sistemazione risulta 10.128, tra cui 1.123 presso le caserme a Coppito e Campomizzi. Invece, 8.905 sfollati trovano accoglienza abitativa negli hotels ed altri 12.056 presso C.A.S.E. con 2.362 nei M.A.P. In quanto ai danni strutturali, il sisma distrugge gran parte del patrimonio storico – artistico dell’Aquila.

Oltre centinaia di chiese, tra cui alcune note basiliche, dopo la scossa diventano inagibili, a causa dei crolli e danni riportati. Anche la dichiarazione di inutilizzo, per numerosi palazzi e costruzioni di rilievo culturale, tra cui il Forte spagnolo, simbolo della città abruzzese. Di fatto, per le vittime e danni, il Terremoto dell’Aquila del 2009 risulta il quinto sisma, più devastante in Italia. In precedenza, oltre al Terremoto di Messina del 1908 seguono i sismi di Avezzano del 1915, del Friuli nel 1976 e dell’Irpinia nel 1980.

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