Le terapie cellulari e genetiche, che rientrano tra le terapie innovative, saranno le nuove terapie degli anni ’20 del 2000, e ciò comporterà forse ad un ripensamento del Sistema Sanitario Nazione (SSN), compito della politica dovrebbe essere anche quello di preparare i cittadini ad accogliere queste innovazioni organizzative.
Questa rivoluzione, positiva per la salute, sarà una sfida difficile per i sistemi sanitari che dovranno per forza prevedere modalità di pagamento e di finanziamento innovativi per garantire ai pazienti i nuovi trattamenti, salvaguardando nel contempo la sostenibilità del SSN. Uno dei modelli di pagamento proposto è quello del value-based: che prevede la
valutazione dell’impatto del trattamento a lungo termine, quindi se questo sia veramente capace di cambiare definitivamente la storia naturale della malattia in quel paziente con quella malattia.
L’introduzione di queste terapie innovative non potrà quindi prescindere da un ripensamento dell’intero SSN che deve essere preparato ad accogliere queste innovazioni, rendendole effettive solo per i pazienti che hanno determinate caratteristiche cliniche.
Utilizzando il Value-based pricing, per una terapia innovativa, si potrà definire una modalità di pagamento per la cura innovativa per i pazienti affetti da quella determinata patologia, che può essere trattata con quella terapia garantendo sia l’accesso dei pazienti al farmaco che la sostenibilità per il SSN e rispettando il principio universalistico di salute che caratterizza il sistema sanitario italiano.
Utilizzando il Value-based pricing e simulando l’impatto delle terapie innovative sul budget del SSN, il finanziamento potrebbe basarsi sulla rateizzazione annuale del costo della terapia garantendo così equilibrio tra l’accesso alle cure innovative e la sostenibilità del SSN.
Il Value-based pricing, basato sul rimborso pluriennale della terapia, darebbe importanza scientifica ed economica, alla richiesta di salute non ancora sodisfatti dalle terapie in uso, garantendo nel contempo, lo sblocco e la riallocazione di risorse da investire in altri ambiti sanitari. Pertanto, il Value-based pricing ha il fine di premiare l’innovazione terapeutica che però sia veramente funzionante, unendo i costi della terapia al periodo di tempo in cui i benefici sono percepiti dal paziente, quindi riducendo il budget di impatto iniziale e il costo, considerato che per le terapie altamente innovative, il budget è la principale barriera per accesso dei pazienti idonei al trattamento.
Le terapie avanzate rappresenteranno una rivoluzione epocale nell’ ambito della medicina perché sono destinate a cambiare la storia naturale di molti pazienti affetti da patologie neoplastiche o da malattie croniche a prognosi infausta, o di malattie con alti costi per il SSN, migliorandone significativamente la prospettiva di vita. Se sapute usare le terapie innovative saranno una vera opportunità per molti pazienti, ma anche una sfida per il SSN italiano, che è un sistema solidaristico che garantisce indistintamente a tutti i cittadini, italiani e non italiani, l’accesso ai migliori trattamenti.
Alcuni anni or sono l’introduzione dei MEA (Managed Entry Agreements, accordi di rimborso condizionato), hanno permesso il pagamento per le terapie avanzate che garantendo da un lato l’accesso dei pazienti a queste nuove terapie e, dall’ altro, la sostenibilità per il SSN è, e deve rimanere prioritario.
I MEA hanno consentito un accesso condizionato al mercato di alcuni nuovi farmaci con profili di efficacia e sicurezza da verificare quindi con conseguente modulazione degli schemi di prezzo e rimborso. L’accesso e la permanenza del farmaco sul mercato e le rispettive condizioni di prezzo e rimborso sono condizionate dalla raccolta di evidenze dei benefici terapeutici.
Per intraprendere una terapia innovativa sarà necessario un approccio diagnostico nuovo, che identificherà quali dei pazienti con quella determinata patologia potranno avere un reale beneficio dalla terapia innovativa. Pertanto, la medicina personalizzata, non è più il futuro, ma è il presente, e rappresenterà la vera sfida per la sostenibilità del SSN. Per vincere questa sfida bisogna ripensare la programmazione della spesa sanitaria ed indirizzare le scelte di politica sanitaria, tenendo presente che ad oggi il SSN si basa solo sulla contribuzione di chi paga le tasse, e questo non significa che chi paga le tasse ha di più, ma significa che chi paga le tasse, sicuramente, dipendenti pubblici e pensionati, sono quelli che sicuramente contribuiscono all’universalità del SSN.