Osservare le emozioni può essere un modo per rispondere alla domanda: “Come ci sentiamo dentro, cosa proviamo nell’agire o nel tendere a fare qualcosa?”. Per questo, si fa riferimento alla teoria e alla pratica delle emozioni.
Definizione di emozione
Le emozioni sono uno stato psichico affettivo e momentaneo che consiste nella reazione opposta dall’organismo a percezioni o rappresentazioni che ne turbano l’equilibrio. E’ importante fare riferimento alla teoria e alla pratica delle emozioni.
Esse sono attivate da stimoli interni o esterni.
Il decorso temporale delle emozioni può essere estremamente differente: in alcuni casi, le emozioni hanno un chiaro inizio e una chiara fine. E possono avere un’intensità stabile nell’arco temporale.
Osservare le emozioni può essere un modo per rispondere alla domanda: “Come ci sentiamo dentro, cosa proviamo nell’agire o nel tendere a fare qualcosa?”.
L’emozione è un evento soggettivo che accompagna la condotta di ogni individuo.
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Cosa sono le emozioni e origine del termine ‘emozione’
Sono degli stati emotivi determinati o modificati da situazioni o eventi. L’emozione è una modalità di essere nel mondo.
Deriva da ‘e-mozione’. ‘Ex moveo’, cioè muoversi da una situazione all’altra.
Le emozioni secondo Darwin e Freud
Nell’antichità, fino all’epoca di Charles Darwin, le emozioni erano considerate negativamente. Cioè una perturbazione della condotta razionale dell’individuo. Egli propone una definizione nuova di emozioni. Rappresentano un meccanismo adattivo, atto a favorire la sopravvivenza della specie.
Con Sigmund Freud, le emozioni sono intese come ‘una componente inscindibile del funzionamento della mente: la parte in ombra di ogni processo mentale”.
Non esiste una teoria universale che spieghi l’eziologia e il manifestarsi delle emozioni.
Evoluzione delle teorie delle emozioni
Teoria periferica delle emozioni
E’ quella che va dalla periferia dell’organismo fino al Sistema Nervoso Centrale (SNC).
William James, nel 1884, ha definito le emozioni come “il sentire” i cambiamenti neurovegetativi dell’organismo, a seguito di uno stimolo elicitante.
L’emozione costituisce il conseguente piuttosto che l’antecedente dei cambiamenti fisiologici periferici prodotti dalla situazione elicitante: non si trema perché si ha paura. Ma si ha paura perché si trema.
Teoria “Centrale” delle emozioni
Cannon Bard, nel 1927, ha affermato che i centri di attivazione, regolazione e di controllo delle emozioni non si trovano in sedi periferiche come i visceri. Bensì, nella regione talamica del cervello.
Teoria cognitivo attivazionale
Schacter e Singer, nel 1962, hanno affermato che alla base dell’emozione è l’eccitamento corporeo percepito dall’individuo.
L’emozione è la risultante di un ‘arousal’ (intensità dell’attivazione di un organismo) e di due atti cognitivi. Il primo atto cognitivo è rappresentato dalla situazione di emozione. Il secondo atto è la connessione tra l’atto cognitivo e lo stesso ‘arousal’.
La percezione di tale attivazione fisiologica e la sua interpretazione determinano il tipo di emozione provata.
Teoria Psicoevoluzionista
Tomkins e Plutchik, nel 1962, hanno attestato che le emozioni sono strettamente associate alla realizzazione di scopi universali.
Questi sono connessi alla sopravvivenza della specie umana: il mangiare, la protezione, il rifiuto, la riproduzione, l’esplorazione, la reintegrazione, l’orientamento, la distruzione.
Da questi otto bisogni fondamentali, derivano le otto emozioni fondamentali o primarie.
Esse sono: paura, fiducia, rabbia, disgusto, gioia, anticipazione, tristezza, ansia.
Teoria Costruttivista di Aver, Harrè, Lutz e Mandler (a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta)
Questa teoria affermava che le emozioni sono prodotti culturali e sociali che regolano le interazioni tra gli individui. Sono ‘script’ che guidano l’organizzazione del comportamento dell’individuo.
Le espressioni facciali delle emozioni rappresentano codici comunicativi convenzionali. Essi si apprendono durante l’infanzia che variano da cultura a cultura.
Pratica delle emozioni
Le emozioni e le loro espressioni
Per spiegare le emozioni, occorre saperle chiamare e rispondere a diversi interrogativi. Non solo teoria, ma anche pratica delle emozioni. Ad esempio, quali sono le emozioni primarie o fondamentali? In che rapporto stanno tra loro? Come possiamo determinare la relativa affinità delle emozioni?
Un tentativo di rispondere a questi interrogativi è rappresentato dalle ricerche di Schlosberg (1952) sulle espressioni facciali delle emozioni, che condussero alla costruzione del diagramma delle emozioni.


Emozioni primarie e miste
La ‘ruota delle emozioni’ mostra le otto emozioni primarie. Come pure le ‘diadi’ risultanti dalla mescolanza di emozioni primarie adiacenti, le affinità fra le emozioni e le risultanti della loro mescolanza.
Così le emozioni primarie ‘paura’ e ‘sorpresa’, combinandosi, danno la diade ‘spavento’, la combinazione di ‘gioia’ e ‘accettazione’ produce ‘amore’.
Fenomenologia delle emozioni
A seconda della loro origine, le emozioni sono raggruppate in: somatiche e situazionali. Le somatiche sono quelle a fondo emozionale o umore di base che varia da uno stato di euforia ad uno di spossatezza psichica e apatia. Ad esempio, paura e angoscia. Le situazionali sono stati emotivi determinati o modificati da situazioni o eventi. Ad esempio, preoccupazione, sorpresa.
Le emozioni sociali, invece, sono degli stati emotivi determinati o modificati da situazioni o eventi. Ad esempio, aggressività, altruismo e amore.
Le emozioni cognitive sono interesse e speranza.
Disturbi emozionali
Quando la sensibilità emotiva si trasforma in modo esacerbato e prolungato nel tempo sia in senso positivo che negativo si parla di ‘Disturbi emozionali’.
Tradurre in parole le esperienze da cui si è rimasti sconvolti ha un effetto positivo sullo stato di salute.
Infatti, attribuendo significato ad un’esperienza penosa, gli effetti positivi dell’esperienza possono essere più controllati.
Emozioni e benessere personale
Parlare o scrivere delle proprie emozioni, permette di rendersi conto del proprio stato, valutandone l’eventuale cambio comportamentale.
Costruire, aiuta ad acquisire un senso di risoluzione, si riducono le ruminazioni e le esperienze disturbanti si allontanano.
Infatti, si parla di ‘regolazione emozionale’. Essa è l’insieme delle strategie messe in atto da un individuo. L’obiettivo è fronteggiare ogni tipo di emozioni e far corrispondere l’esperienza interna e la sua manifestazione esterna alle norme socioculturali.
Le emozioni rappresentano la spinta all’azione.
Opprimerle o non viverle correttamente, porta a specifici comportamenti che influenzano sulla qualità della vita degli individui.
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