venerdì, Aprile 19, 2024

TELEGRAM il Canale dei NO VAX

L’11 gennaio in un tweet si denuncia il “ricatto vaccinale” come un atto criminale per cui il governo “Draghi” dovrebbe essere denunciato. Dopo un mese, siamo arrivati ad un manifesto popolare esploso su Telegram: una catena no vax efficace, concreta, organizzata, diffusa nel territorio. Coinvolgono tutti i settori sono all’interno di una rete di supporto e mutuo-aiuto: sarà una nuova società che sostituirà quella “ufficiale”, un momento di rinascita un ponte lanciato dentro e fuori la rete perché la giustizia non li tutela, non li ascolta. Nessuno sembra ragionare sul motivo per cui sia stato istituito l’obbligo vaccinale, sul perché sia così importante vaccinarsi. Non trovano pace, si sentono vittime di un complotto su scala globale e quindi cercano di “resettare il sistema“.

Home Schooling

L’agenzia educativa primaria, la scuola, cuore pulsante del nostro mondo didattico, diventa “home schooling”. Gli insegnanti, dalla materna alle superiori, fanno lezione in case private, si organizzano per creare una rete formativa parallela al sistema nazionale. Il Miur (Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca) sospende i docenti che non presentano il green pass, che è poi una forma di rispetto verso tutti gli studenti. Ma l’insegnamento che si trae da questo atteggiamento è che la legge, se è scomoda o non gradita, si può interpretare a piacimento. In questo modo si minano le basi stesse della società e la sua solidità strutturale. Gli studenti, fanno lezione con le finestre aperte in febbraio, la DAD, le quarantene stringono i denti e vanno avanti, ma i no vax ci insegnano che la legge si interpreta. Il green pass obbligatorio per lavorare ma è come decidere tra la salute e mangiare il pane ogni giorno. Quando è essenziale uno stipendio una busta paga, dicono: “si fa, quel che si deve, ma con umiliazione”. Ma non per tutti, qualcuno dice no!

La lesione della libertà

Qualcuno dice è la “lesione della libertà” è una profonda umiliazione. Parrucchiere, estetiste, sportivi che vogliono continuare l’allenamento giornaliero nelle loro palestre del cuore, nessuno si rassegna. Il caffè del mattino con l’irrinunciabile brioches, la pastina consumata al volo con l’amica. Nessuno rinuncia a niente. Tutto deve continuare, il treno “No Vax” corre veloce senza fare fermate, senza farsi distogliere dalle regole dettate dai “collaborazionisti” dei Governi, che ad ogni stazione, alla fermata del tram o della metro, nei musei, in giro per le gallerie, nei centri commerciali obbligano tutti ad esibire il green pass. I “no vax” sono al di sopra, prendono a calci e pugni, spesso non solo in modo figurato ma anche di fatto, le regole e chi cerca di rispettarle. Tutta la filiera si riorganizza per trovare un professionista in ogni campo, per ricreare la loro società parallela, anche l’uso della moneta sarà abolito, in favore di un sano ritorno al baratto! Sono gruppi di professionisti intelligenti, capaci, persone come noi. Il rispetto, dicono, non sta nella “dittatura sanitaria”, il rispetto è nella libertà, nella cultura e nel ragionamento. Ma allora chiediamoci da che parte vogliamo stare. Contro le Istituzioni, figlie della nostra Democrazia? Oppure vogliamo trasmettere ai nostri figli il messaggio che la giustizia si basa su concetti di senso e sicurezza e va rispettata per vivere da cittadini e non come invisibili che si nascondono al bar.

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