Settantuno aerei e nove navi militari cinesi hanno fatto incursioni sabato nelle aree intorno a Taiwan durante le manovre condotte dall’esercito cinese nelle zone vicine all’isola, ha detto domenica il ministero della Difesa taiwanese.
L’esercito ha dichiarato sul suo account Twitter che 45 degli aerei cinesi hanno attraversato la linea mediana dello Stretto di Formosa, che in pratica è un confine non ufficiale tacitamente rispettato da Taipei e Pechino negli ultimi decenni.
Modelli di caccia come SU-30, J-10 e J-11 hanno preso parte al raid aereo, nelle parti sud-occidentali e settentrionali della Zona di Identificazione della Difesa Aerea (ADIZ) autodefinita da Taiwan, non definita e non regolamentata da trattati internazionali e non equivalente al suo spazio aereo.
I movimenti sono stati rilevati tra le 6 del mattino di sabato (le 22 di venerdì GMT) e le 18 di domenica (le 22 di sabato GMT).
Le forze aeree dell’isola hanno monitorato la situazione con pattuglie navali e aeree da combattimento e sistemi missilistici terrestri, ha dichiarato il ministero.
Negli ultimi due anni, gli aerei militari cinesi hanno effettuato numerose incursioni nella ADIZ di Taiwan, in un momento in cui le tensioni tra i due territori si sono inasprite.
La Cina ha annunciato sabato le esercitazioni, che dureranno fino a lunedì, in risposta all’incontro di mercoledì in California tra Tsai e lo speaker della Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti, Kevin McCarthy.
Un portavoce militare cinese ha definito le mosse “un serio avvertimento” contro “le provocazioni delle forze separatiste” e una “azione necessaria per proteggere la sovranità nazionale e l’integrità territoriale della Cina”.
Sabato il Ministero della Difesa di Taiwan ha condannato le esercitazioni militari, definendole “un atto irrazionale che mette in pericolo la sicurezza e la stabilità regionale”.
Pechino considera Taiwan una provincia canaglia da quando i nazionalisti del Kuomintang vi si sono ritirati nel 1949 dopo aver perso la guerra civile contro l’esercito comunista. EFE