Il Governo sta ripensando al taglio dei prezzi della benzina, al momento attivo sino all’8 luglio. Si fanno strada nuove ipotesi.
Come si risolverà il taglio dei prezzi?
Lo sappiamo: l’estate è alle porte, e il prossimo 8 luglio, data di scadenza del taglio dei prezzi dei carburanti, le strade saranno brulicanti di vacanzieri. I carburanti però non accennano a diminuire. Per questo, il Governo starebbe pensando a misure alternative, questa volta per un tempo più lungo.
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Prime ipotesi
Ad anticiparlo è Repubblica, anche se per il momento si tratta più che altro di ipotesi. L’idea sarebbe di destinare ai tagli del prezzo per benzina e diesel 900 milioni di euro al mese, a partire da agosto: la misura dovrebbe rimanere in vigore da tre a cinque mesi. Questo fondo dovrebbe coprire il resto del 2022, o almeno una buona parte di esso. In questo momento il taglio costa 1 miliardo al mese, e come sappiamo è stato prorogato due volte.
Prezzi in rialzo
In questo momento, benzina e diesel continuano a salire. Le compagnie rilevano aumenti dai 2 ai 5 centesimi: anche il petrolio sta subendo dei rialzi, avvicinandosi ai 123 dollari al barile. Ma vediamo i prezzi dei carburanti in Italia oggi, pubblicati da Quotidiano Energia ed elaborati sulla base delle comunicazioni dei singoli gestori all’Osservatorio del Ministero dello Sviluppo Economico.
Alla pompa e al servito
La benzina, in modalità self è ferma a 1,914 euro al litro, con un’oscillazione tra i vari marchi dai 1,908 ai 1,932 euro al litro. Il diesel, sempre in modalità self, è pari a 1,831 euro al litro, mantenendosi tra 1,807 e 1,853 euro al litro. Passando al servito, la benzina arriva a 2,049 euro al litro, tra 1,991 e 2,135 euro al litro. Il diesel al servito costa 1,973 euro al litro, da un massimo di 1,892 a un minimo di 2,060 euro al litro. Ultimi, Gpl e metano: il primo passa da 0,837 a 0,851 euro al litro, il secondo da 1,725 a 1,924 euro al litro.