
Le lettere inviate a Riccardo Misasi
Riccardo Misasi (nato a Cosenza il 14 luglio 1932 – morto a Roma, il 21 settembre 2000), è stato un parlamentare della Democrazia Cristiana. Uomo politico che ha rivestito diverse volte il ruolo di ministro della Repubbica Italiana. Durante il Governo De Mita ricoprì l’incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio. Indubbiamente è stato l’esponente del partito dello scudocrociato calabrese di maggior peso politico, riconosciuto a livello nazionale. Per esperienza parlamentare, per ruoli ricoperti, per spessore culturale, per la conoscenza delle dinamiche interne alla Democrazia Cristiana, Moro avvertì la necessità e l’importanza di “bussare” anche alla porta di Misasi. Il leader democristiano, durante i giorni trascorsi nella “prigione del popolo”, pensò di avvalersi del deputato calabrese per realizzare il suo progetto di ottenere salva la vita. Sono infatti due le lettere scritte da Aldo Moro, durante i 55 giorni di prigionia, all’onorevole Riccardo Misasi. La prima gli è stata recapitata il 29 aprile 1978, come sostiene anche lo storico Miguel Gotor. La seconda lettera gli è stata recapitata, ma mai divulgata. Trovata, copia di quest’ultima, nel nascondiglio del covo delle brigate rosse, a Milano, a via Monte Nevoso, nell’ottobre del 1990. Nella prima missiva il leader democristiano scriveva testualmente “Carissimo Riccardo, un grande abbraccio e due parole per dirti che mi attendo, con l’eloquenza ed il vigore che ti sono propri, una tua efficace battaglia a difesa della vita, a difesa dei diritti umani, contro una gretta ragion di Stato. Tu sai che gli argomenti del rigore, in certe situazioni politiche, non servono a nulla. Si tratta di ben altro che dovremmo sforzarci di capire. Se prendi di petto i legalisti, vincerai ancora una volta. Non illudetevi di invocazioni umanitarie. Vorrei poi dirti che, se dovesse passarsi, come ci si augura, ad una fase ulteriore, la tua autorità ed esperienza di Presidente della Commissione Giustizia, dovrebbero essere, oltre che per le cose in generale che interessano, preziose per alcuni temi specifici che tu certo intuisci. Grazie e tanti affettuosi saluti. Aldo Moro”.