giovedì, Marzo 28, 2024

Sulle tracce di Moro. La nota del SISMI del 30 maggio 1978. Seconda parte

Nel continuare a leggere la relazione della commissione d’inchiesta, relativamente al capitolo “La nota del SISMI del 30 maggio 1978” troviamo alcune importanti informazioni sul titolare del bar Olivetti. Un posto fondamentale per la riuscita dell’operazione terroristica di via Fan del 16 marzo 1978. Infatti nel documento si afferma: “Si osservava in particolare che Olivetti «non risulta svolgere in Roma attività commerciale di alcun genere; è stato coinvolto – in modo marginale, senza che siano emerse responsabilità a suo carico – in un traffico di armi, in relazione al quale sono state tratte in arresto persone a lui legate da vincoli di amicizia e di interesse; negli ambienti da lui frequentati viene considerato elemento di dubbia moralità, capace di commettere reati contro il patrimonio e la fede pubblica; colpito da ordine di carcerazione per conversione di pena pecuniaria, è ricercato in quanto irreperibile da circa un anno; ha precedenti per reati contro le leggi sanitarie, bancarie e commerciali». Nella sua audizione presso la Commissione, Giancarlo Armati ha definito il bar come «elemento chiave del sequestro Moro», sottolineando, sulla base di un nesso logico, che «se il bar fosse stato aperto, allora io ci vedrei un possibile coinvolgimento di Olivetti, che non è del tutto da escludere, perché, secondo me, il bar era aperto». Sempre in audizione, il generale Cornacchia, ha riferito di non aver avuto mai contezza di questa segnalazione, pur essendo stato il titolare delle indagini su Luigi Guardigli, nonché impegnato nelle investigazioni per il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro. Non risulta inoltre che della segnalazione sia stata informata l’Autorità giudiziaria. È pertanto necessario verificare se l’informazione richiesta dal SISMI, di sicuro rilevante non solo per il suo contenuto, ma anche perché acquisita meno di un mese dopo l’omicidio Moro e quando ancora la vicenda del traffico di armi che aveva visto il coinvolgimento del segnalato Olivetti non era stata ancora chiusa, sia stata meglio approfondita e abbia formato oggetto non solo di comunicazione, ma anche di specifiche indagini disposte dall’Autorità giudiziaria.

Naturalmente, se la trattazione di questa significativa notizia si fosse limitata al breve quadro informativo fornito al Comando generale la circostanza sarebbe significativa, perché evidenzierebbe una tendenza a evitare qualsiasi accostamento tra la vicenda dell’eccidio di via Fani e il bar Olivetti ed il suo titolare, già lambito da una delicata indagine nella quale pure la sua posizione fu in qualche modo accantonata.


La nota del SISMI del 30 maggio 1978

In questa senso anche la circostanza, riferita dal generale Cornacchia, di non aver mai avuto notizia di questa segnalazione, assumerebbe, se confermata, un certo rilievo, perché evidenzierebbe nuovamente una tendenza a non portare fino in fondo le indagini su Olivetti. Sarebbe stato infatti non solo naturale, ma addirittura doveroso informare l’ufficiale incaricato delle indagini sul traffico di armi che aveva visto emergere la figura di Tullio Olivetti e impegnato nelle attività sull’eccidio di via Fani e sul sequestro ed omicidio del Presidente Moro. Le singolarità di questa vicenda, dunque, evidenziano la necessità di approfondire ulteriormente le ricerche non solo per identificare la fonte informativa citata nella nota del SISMI, ma anche per ricostruire tutti gli eventuali, ulteriori, “passaggi” di gestione della notizia e ricercare ulteriore carteggio sulla vicenda”.

 

Related Articles

LEAVE A REPLY

Please enter your comment!
Please enter your name here

Stay Connected

0FansLike
0FollowersFollow
0SubscribersSubscribe
- Advertisement -spot_img

Latest Articles