venerdì, Aprile 19, 2024

Sulle tracce di Aldo Moro. Sergio Flamigni e “La tela del ragno”. Seconda parte

Sergio Flamigni, attraverso le sue pubblicazioni, porta a conoscenza dell’opinione pubblica italiana una serie di “particolari” sul “caso Moro”. Singoli episodi che,


Sergio Flamigni “La tela del ragno”

raccolti tutti in un unico contenitore, posso fornire la chiave di lettura di una vicenda che ha stravolto la storia italiana. Le reticenze sul caso vengono puntualmente denunciate dal parlamentare Flamigni. Nel libro “La tela del ragno” afferma “Andreotti renderà noto solo nel marzo 1988 che il Vaticano era riuscito a stabilire un contatto con le Br, e che la Santa sede era disponibile a pagare alle r una ingente somma di denaro come “riscatto” per la liberazione di Moro. Di quel contatto, mantenuto segreto per un decennio, Andreotti non fornirà ulteriori particolari: gli premeva solo sottolineare che i veri e concreti tentativi per salvare la vita di Moro erano stati atti da Paolo VI, non da Craxi e dai socialisti(i quali, a suo giudizio, si erano limitati ad “atti agitatori” per smentire la sensazione di non essere sufficientemente solidali con Moro). Il parlamentare del PCI continua il suo racconto “E’ ovvio che la ventilata disponibilità di pagare un riscatto presupponeva un qualche diretto contatto con i rapitori, contatto confermato da Andreotti in una intervista: “Sì”, c’era stato un contatto Br-Vaticano, “ma non voglio entrare nei particolari”. Peccato, perché nella vicenda Moro erano proprio “i particolari” a rivelare l’intrecciarsi delle più torbide coincidenze. Come quella di Alessio Casimirri, uno dei brigatisti che avevano partecipato alla stage di via Fani, il quale era figlio di un alto funzionario del Vaticano (e all’epoca dl sequestro dirigente dell’ufficio stampa della Santa Sede): fu quello “il contatto” tra il Vaticano e le Br? Certo è che fra tutti i brigatisti che presero parte al sequestro e dei quali Morucci ha rivelato i nomi, il solo a essersi sottratto all’arresto è stato proprio Casimirri: grazie all’aiuto del Vaticano, ancora oggi è latitante e protetto in Nicaragua”

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