giovedì, Aprile 18, 2024

Sulle tracce di Aldo Moro. L’iniziativa dell’avvocato svizzero Denis Payot


La vicenda dell’avvocato svizzero Denis Payot

Nella relazione di maggioranza della commissione parlamentare sul caso Moro, trasmessa ufficialmente dal senatore Mario Valiante, ai presidenti delle Camere in data 29 giugno 1983, troviamo inserito anche l’episodio dell’avvocato svizzero Denis Payot. La vicenda dell’avvocato Payot nel caso Moro viene descritta nei seguenti termini: “Le iniziative poste in essere per tentare di salvare la vita dell’onorevole Moro costituiscono parte rilevante della vicenda, anche perché sono rapportabili alla mancanza di risultati dell’opera degli organi inquirenti e di polizia e comunque alla scarsa fiducia nelle loro possibilità. Una delle prime iniziative attuate per conto della famiglia Moro fu quella del contatto con l’avvocato ginevrino Denis Payot, che aveva trattato per il governo tedesco con i terroristi della RAF in occasione del sequestro Schleyer. Il dottor Sereno Freato, che ha tenuto i rapporti, ha parlato ampiamente della vicenda. Fatto venire a Roma Payot, Freato ricevette l’impressione che i contatti dell’avvocato ginevrino con certi ambienti terroristici fossero effettivi. Già durante il percorso dall’aeroporto all’albergo, l’avvocato Payot mostrò di conoscere molte cose sul rapimento: disse subito che erano implicati BR, GRAPO e RAF, e parlò di un medico tedesco e di altri tedeschi che erano in Italia e che avrebbe contattato. Affermò quindi che era abituato a trattare ufficialmente e che pertanto desiderava incontrare un rappresentante del Governo italiano. L’incontro si tenne, nello studio privato del dottor Freato, con l’onorevole Lettieri, sottosegretario all’Interno, presenti l’avvocato Manzari e il dottor Rana nonché un fratello dello stesso Payot. Questi appariva molto sicuro, e diede al dottor Freato un numero telefonico riservato al quale, secondo lui, ricorrevano i terroristi. Al termine dell’incontro non gli venne conferito esplicitamente un incarico formale; gli si disse solo che da parte degli amici dell’onorevole Moro e del Governo vi era la disponibilità a seguire gli sviluppi. L’onorevole Lettieri aveva informato preventivamente della iniziativa il Presidente Andreotti, il quale rispose che non aveva obiezioni da opporre a rapporti privati. Pertanto nella riunione’ egli assicurava la disponibilità del Governo a seguire la vicenda”.

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