giovedì, Aprile 25, 2024

Sulle tracce di Aldo Moro. Le dichiarazioni del colonnello Umberto Bonaventura


Le dichiarazioni del colonnello Umberto Bonaventura
In data 23 maggio 2000, durante l’audizione del colonnello dei Carabinieri Umberto Bonaventura, nella commissione d’inchiesta sul caso Moro, presieduta dal senatore Pellegrino, emergono alcune informazioni importanti. Dopo aver discusso ed approfondito le modalità che permisero di rintracciare il covo delle Brigate Rosse a Milano in Via Monte Nevoso e di ritrovare le carte dello statista democristiano; dopo aver esaminato il pedinamento di Azzolino e della Mantovani con i relativi arresti avvenuti in data 1 ottobre 1978, ed il ruolo degli infiltrati nella vicenda; nell’audizione si verbalizzarono dichiarazioni importanti. La trascrizione integralmente della parte del dialogo tra il Presidente Pellegrino ed il Colonnello Bonaventura. “PRESIDENTE. Un’ultima domanda: in via Monte Nevoso, durante il blitz ritrovate dattiloscritti delle carte Moro. BONAVENTURA. Dattiloscritti in fotocopia, in due copie, parte sul tavolo, parte sulla libreria. PRESIDENTE. Come il generale Dalla Chiesa sottolinea alla Commissione Moro, non si trattava  pero` di una prima battitura. BONAVENTURA. Mi sembra che fosse in fotocopia. PRESIDENTE. La domanda e` un’altra: in altri covi brigatisti si e` mai trovata una sola fotocopia del dattiloscritto o degli originali delle carte Moro?BONAVENTURA. A mia conoscenza, non mi risulta. PRESIDENTE. Che spiegazione ne da`? BONAVENTURA. E` una domanda che ci siamo posti, era un po’ un cruccio. So che il generale Dalla Chiesa disse che si dovevano trovare, non si potevano non trovare, ma debbo dire che a quanto mi risulta non sono stati trovati da nessun’altra parte. PRESIDENTE. Il generale Dalla Chiesa pone alla Commissione Moro il problema di chi li avesse recepiti. Una giornalista che abbiamo sentito ci ha ricordato che, secondo il generale Bozzo, c’era il sospetto che fossero state altre cordate istituzionali a recepire questa documentazione. BONAVENTURA. Tralasciando via Monte Nevoso, devo dire che conosco molto bene il generale Bozzo: e` stato mio coordinatore negli anni 1976, 1977, 1978, e cosı`via. Egli ha fatto delle affermazioni che io mi permetto di non condividere. Pero` l’affermazione che altre cordate avessero recepito non e` esatta, perche´ per quanto riguarda i documenti di cui si parla che non sono stati ritrovati da altre parti, non ho perplessita`a dire che erano quelli e solamente quelli. Poi, se la Commissione vuol sapere in dettaglio lo puo` sapere. E ` vero, abbiamo una grossa pecca, il grosso neo del pannello, ma anche per quello ci puo` essere una spiegazione”.  Da questa prima parte dell’audizione emerge che le carte di Moro trovate, nel blitz del 1 ottobre 1978, erano dattiloscritti in fotocopia.

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