Sulle tracce di Aldo Moro. L’appunto segretissimo della Questura di Roma del 27 settembre 1978. Seconda parte

L'appunto segretissimo della Questura di Roma del 27 settembre 1978

0
1087
L’appunto segretissimo della Questura di Roma del 27 settembre 1978.

Nella seconda parte della relazione della commissione Moro riguardante il capitolo dell’appunto segretissimo della Questura di Roma troviamo scritto:”Considerato l’oggettivo interesse che tali circostanze presentano per l’inchiesta parlamentare, la Commissione ha disposto lo svolgimento di uno specifico approfondimento istruttorio, volto ad accertare la fondatezza e la provenienza delle notizie riferite nell’appunto e la loro riconducibilità alle valutazioni espresse dai periti balistici. A questo scopo, in primo luogo si è proceduto all’escussione di alcuni dipendenti della casa produttrice del munizionamento in questione, la Fiocchi Munizioni s.p.a. di Lecco, ai quali sono stati mostrati i bossoli repertati in via Fani. Successivamente, sono stati rivolti alcuni quesiti per iscritto alla società. La risposta è stata univoca: non sono state rilevate particolarità sui bossoli sequestrati in via Fani”. Nella relazione suddetta viene riportata anche la posizione della società che produce le munizioni: “La Fiocchi Munizioni, con nota scritta, ha precisato che: « L’assenza della data sulle cartucce Fiocchi, nonché la nichelatura o meno della capsula di innesco non possono costituire elementi di identificazione dell’ente assegnatario della relativa fornitura » ed ha escluso che siano state prodotte munizioni 9×19 con speciali verniciature impermeabilizzanti destinate a particolari reparti o a corpi speciali. Alle stesse conclusioni è giunto il perito Benedetti che, formalmente escusso, ha anche fornito bossoli con le stesse caratteristiche, sequestrati in diverse occasioni nell’ambito delle indagini sulle Brigate Rosse, che egli aveva utilizzato per diverse perizie balistiche. Peraltro, personale del Servizio centrale antiterrorismo ha rinvenuto molte altre cartucce con le medesime caratteristiche di quelle rinvenute in via Fani – ossia con la mancanza di data sul fondello e la particolare verniciatura – tra il munizionamento sequestrato in vari covi delle Brigate Rosse. Si segnala, infine, che – secondo quanto riferito dal Servizio centrale antiterrorismo – munizionamento del tutto analogo a quello asseritamente « particolare » rinvenuto in via Fani è stato sequestrato anche nel covo di via Gradoli e che lo stesso professor Ugolini, chiamato ad eseguire su di esso una perizia, non ha ritenuto di formulare alcuna specifica annotazione al riguardo. In particolare, « nella relazione tecnica sui bossoli e proiettili repertati in via Fani non si giunge […] alle stesse conclusioni presenti nella relazione peritale sulle armi e munizioni sequestrate nel covo di via Gradoli ove […] si sostiene che le cartucce G.F.L. – 9 M38 prive di data – definite “identiche a quelle usate nel fatto di via Fani” – fanno “parte di un unico lotto fabbricato nell’anno 1975 dalla Ditta


L’appunto segretissimo della Questura di Roma del 27 settembre 1978.

Giulio Fiocchi di Lecco e dalla medesima smerciate negli anni 1976 e 1977” »”.