Tra i numerosi documenti pubblicati dalla commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Moro, esiste un documento “INTEGRAZIONI ALL’AUDIZIONE DELL’ONOREVOLE VIRGINIO ROGNONI DEL 13 GIUGNO 1980”, con il quale il Ministro dell’Interno succeduto a Francesco Cossiga, risponde ai 21 quesiti formulati dal sen. Schietroma. In data 7 novembre 1980, con una lettera di trasmissione, vengono inoltrate le risposte alle domande suddette. Al seguente quesito numero 12 “Con quali altri servizi stranieri – oltre a quelli nominati nella esposizione – si sono intrattenuti rapporti per il caso Moro?”. Si osserva al riguardo che nelle parti rese note delle deposizioni di Peci si fa riferimento ai servizi segreti israeliani”, il ministro Rognoni risponde: “Da parte del SISDE sono stati sensibilizzati, oltre al Servizio israeliano, tutti quelli collegati allo scopo di ottenere la massima collaborazione: sono pervenuti infatti numerosi “telex” con le segnalazioni della più varia natura (presunte rivelazioni di detenuti, comunicazioni di parapsicologi, sospetti su turisti in transito nel Paese, offerte di collaborazione di privati). Dopo un primo periodo di “incertezza formale”, dovuto probabilmente al fatto che i servizi esteri collegati non avevano, all’epoca, nessuna informazione utile, i suddetti organismi collaborarono poi e collaborano tuttora, alla ricerca ed alla documentazione informativa sulle persone sia implicate nell’operazione Moro sia nel terrorismo italiano in generale. Il Sismi ha comunicato che, in relazione alla vicenda MORO sono stati intrattenuti rapporti con i seguenti servizi stranieri: britannico; spagnolo; tedesco-occidentale; francese; israeliano; statunitense ; svizzero; lussemburghese ; olandese ; belga; greco ; argentino; australiano ; giapponese; canadese; egiziano. Per quanto attiene al punto b) si rappresenta che la Questura di Roma, nel gennaio 1978, apprese, da fonte fiduciaria, che l’agente generale per l’Italia della “Skoda”, cittadino italiano, indicato dal Sisde in Pietro DE STEFANI abitante in Roma,avrebbe versato, ad esponenti dell’Autonomia Operaia milanese, precisamente a Giancarlo BALESTRINI (attualmente latitante siccome colpito da

La risposta del ministro Rognoni al quesito numero 12 della commissione parlamentare.
ordine di cattura emesso dalla Procura di Padova) ed a Jaroslav NOVAK (attualmente detenuto) la somma di settanta milioni di lire. Tale somma sarebbe stata destinata alle iniziative editoriali di Autonomia. Non fu possibile, date le modalità con cui sarebbe avvenuta la corresponsione del danaro e le cautele che saprebbero state adottate, raccogliere conferma della notizia ed elementi di precisazione”.