
La cattura di Corrado Alunni
Tra le carte Moro, pubblicate dalla commissione parlamentare d’inchiesta, è presente una nota informativa sull’episodio della cattura di Corrado Alunni, uno dei capi delle brigate rosse. In questo documento troviamo scritto: “Una importante svolta prendono le indagini, il 13 settembre, con la scoperta di un covo delle “B.R.” a Milano e con l’arresto di Corrado ALUNNI, uno dei più pericolosi esponenti delle “B.R.”, ricercato,oltre che per la strage di via Fani e l’assassinio dell’On.le Moro, per l’omicidio del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Torino, Avv. Croce e per altri gravi delitti e azioni terroristiche. Nel pomeriggio del 13 settembre, verso le ore 18,30 personale della DIGOS di Milano, in collaborazione con Ufficiali e militari Arma del locale Reparto Operativo, a conclusione di servizi di appostamento e pedinamento, ha effettuato, previa autorizzazione della locale Procura della Repubblica, una perquisizione dell’appartamento ubicato al piano rialzato di via Negroli 30/2, dove risultava abitare, sotto il falso nome di TURICCHIA Massimo, un individuo sospetto. All’interno è stato trovato il noto brigatista rosso Corrado ALUNNI, il quale, vistosi preclusa ogni possibilità di fuga, non ha opposto resistenza e, soltanto dopo qualche ora, ha ammesso la sua vera identità. Nell’appartamento é stata rinvenuta una abbondante documentazione comprovante legami tra le Brigate Rosse ed altre varie organizzazioni e gruppi eversivi quali Prima Linea, Squadre Proletarie Annate ecc., nonché carte d’identità, passaporti, patenti di guida, carte di circolazione di auto falsificate e in bianco, volantini già noti delle Brigate Rosse riferentisi a numerosi attentati commessi a Milano e in altre città, timbri e punzoni per la falsificazione di documenti, appunti vari, quaderni manoscritti contenenti istruzioni per l’uso di esplosivi, nonché detonatori, 14 pistole, 2 mitra, 7 fucili, migliaia di cartucce per tali armi, materiale per la confezione di ordigni incendiari, miccia a lenta ed a rapida combustione. E’ stata, inoltre, rinvenuta in biglietti da vario taglio la somma di lire 30.000.000 circa, una divisa nuova di ufficiale dell’Esercito, una divisa di dipendente delle Poste, schedature su Magistrati, Funzionari di P.S. ed Ufficiali del Corpo di Polizia, Ufficiali dei Carabinieri, Direttori e personale di custodia di varie Carceri, nonché di Dirigenti industriali. Verso le ore 24 si é presentata nell’appartamento Marina Zoni, nata a Gerenzano il 2.8.1947, ivi residente, insegnante di lingue in una scuola media a Varese, la quale deteneva nella borsetta appunti fotocopiati inerenti la “lotta contro il sistema”. La Zoni è stata posta in stato di fermo di P.G. dal personale appostato nell’appartamento”.