Sulle tracce di Aldo Moro. Il piano Victor (ritrovamento dell’On. Aldo Moro vivo).

Piano Victor

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Piano Victor
A distanza di tempo furono pubblicati due documenti sul caso Moro, elaborati quest’ultimi durante il periodo dei 55 giorni del sequestro (16 marzo 1978 – 9 maggio 1978). Due piani redatti su disposizioni concordate tra l’allora Ministro dell’Interno Francesco Cossiga ed il Sostituto Procuratore Generale della Repubblica dott. Guido Guasco. Il piano Victor prevedeva il ritrovamento dell’on. Moro vivo; mentre il piano Mike il ritrovamento del leader democristiano morto. Il piano Victor, un appunto riservato, prevedeva cinque punti: 1) Immediato avviso al Procuratore Generale della Repubblica Dott. Pascalino e al Sostituto Dott. Guasco; è necessario che il primo contatto con il Sequestrato per un primo interrogatorio, anche sommario, avvenga da parte del Magistrato inquirente, prima di dichiarazioni a politici o alla stampa, il che oltre ad essere in violazione delle norme di Procedura, sarebbe gravemente pregiudizievole per le indagini. 2) Ricovero immediato del Sequestrato presso il “Policlinico Gemelli”, o la Clinica più vicina. Se l’on. Moro esprime il desiderio di vedere la moglie o i suoi familiari, questi saranno accompagnati al suddetto ospedale. L’on. Moro per nessuna ragione deve essere condotto a casa. 3) Il luogo di rinvenimento deve essere isolato, e devono effettuarsi i primi accertamenti di Polizia Scientifica, in attesa del sopralluogo del Magistrato. Nessuna autorità che non segua direttamente le indagini può accedere e tanto meno la stampa (escluso il Presidente del Consiglio, il Ministro dell’Interno e le altre autorità di Polizia. 4) Va predisposto un contestuale rigoroso servizio d’ordine davanti all’abitazione ed allo studio dell’On. Moro. 5) L’Ente (Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza) che per primo avrà notizie, dovrà dopo l’immediato avviso al Magistrato, avvertire gli altri Enti. A svelare all’opinione pubblica questi piani fu direttamente il senatore Francesco Cossiga nel dicembre del 1993. Le dichiarazioni del dottor Guasco, agli organi di informazioni, rispetto alle rivelazioni dell’ex Ministro dell’Interno, attraverso un’intervista furono le seguenti: “E’ tutto un equivoco”. Cioè? “Non sono ancora riuscito a capire da chi siano state formulate le ipotesi contenute in questi piani”. Nelle cartelle dattiloscritte consegnate ai magistrati si sostiene da lei e dal ministro degli Interni. “Ma io non so nemmeno in che cosa consistevano”. Ne parlano tutti i giornali. “Ma noi non abbiamo elaborato nulla. Non so dove sia nata questa documentazione. Non mi è mai arrivato alcun foglio o foglietto”.