La relazione di minoranza del PSINell’anno 1983, la relazione di minoranza della commissione parlamentare d’inchiesta sulla strage di via Fani, sul sequestro e l’assassinio di Aldo Moro e sul terrorismo in Italia, presentata da gruppo del Partito Socialista Italiano (PSI) da spazio ad alcuni episodi “minori” inerenti la vicenda del leader democristiano. La suddetta relazione, a firma dei deputati Luigi Covatta e Claudio Martelli, e dei senatori Paolo Barsacchi e Libero Della Briotta, cita lo strano episodio di un cieco di Siena. I parlamentari socialisti, nel rispondere al quesito “Se vi siano state informazioni, comunque collegabili alla strage di via Fani, concernenti possibili azioni terroristiche nel periodo precedente il sequestro di Aldo Moro, e come tali informazioni siano state controllate ed eventualmente utilizzate”, citano la vicenda accaduta nella città del Palio. Nella relazione socialista si trova scritto “Il caso sul quale esistono maggiori dettagli è quello del cieco Giuseppe Marchi di Siena. La sera del 15 marzo egli, mentre attendeva il ritorno del cane momentaneamente lasciato libero, udì una persona straniera pronunciare in italiano la frase: «Hanno rapito Moro e le guardie del corpo». Secondo alcuni testimoni, ai quali egli la sera stessa riferì l’episodio, la frase sarebbe stata ancora più precisa: «Hanno rapito l’onorevole Moro e ammazzato le guardie di scorta». Cioè esattamente quello che avvenne il giorno dopo. L’indomani l’episodio fu riferito alla DIGOS, che svolse immediatamente indagini: il Marchi confermò l’episodio e riferì che, dopo cena, aveva raccontato della conversazione udita in un bar-trattoria. Convocati gli avventori del bar, questi confermarono il racconto e precisarono l’esatta frase riferita dal Marchi. Va detto, a completamento, che il Marchi era noto come «Beppe il bugiardo», e che non è stata mai individuata la persona che ha avvertito la DIGOS. Un episodio, come si vede, sconcertante; di fronte al quale è possibile solo avanzare congetture: che il Marchi abbia capito «hanno rapito» e «ammazzato» in luogo di «rapiranno» e «ammazzeranno»; oppure che qualcuno abbia voluto, tramite il Marchi, far trapelare la notizia perché la si divulgasse. Le due ipotesi possono integrarsi, ma resterebbe da spiegare perché mai, se veramente qualcuno voleva far trapelare la notizia, affidare cosa tanto rilevante ad un cieco”. Su questa vicenda, nel rapporto della questura di Siena del 22 marzo 1978 si trova scritto “Coloro che avevano udito il racconto del Marchi sono stati quindi convocati in Questura. Lorenzini Gabriele, Roggiani Maria, Provvedi Francesca, Falchi Dino, Carmignani Renata, Marchi Piero Antonio, tutti in atti generalizzati, hanno confermato nelle linee generali il fatto, ma hanno precisato che il Marchi Giuseppe avrebbe attribuito agli sconosciuti la frase “Hanno rapito l’on. Aldo Moro e ammazzato le guardie di scorta”.