Sulle tracce di Aldo Moro. I comunicati delle Brigate Rosse durante i 55 giorni. Seconda parte

I comunicati delle brigate rosse durante i 55 giorni

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I comunicati delle Brigate Rosse durante i 55 giorni

I comunicati delle Brigate Rosse durante i 55 giorni

Le Brigate Rosse il “comunicato numero tre” lo fecero trovare in data 29 marzo, con allegata la lettera di Moro indirizzata al ministro dell’Interno Francesco Cossiga. Nel volantino, con il simbolo della stella a cinque punte, viene rendicontato il processo “ L’interrogatorio, sui contenuti del quale abbiamo già detto, prosegue con la completa collaborazione del prigioniero…Aldo Moro ha cominciato a fornire le sue “illuminanti” risposte. Le informazioni che abbiamo così modo di recepire, una volta verificate verranno rese note al movimento rivoluzionario che saprà farne buon uso nel prosieguo del processo al regime che con l’iniziativa delle forze combattenti si e’ aperto in tutto il paese. Perché proprio di questo si tratta. La cattura e il processo ad Aldo Moro non e’ che un momento, importante e chiarificatore, della Guerra di Classe Rivoluzionaria che le forze comuniste armate hanno assunto come linea per la costruzione di una società comunista, e che indica come obbiettivo primario l’attacco allo stato imperialista e la liquidazione dell’immondo e corrotto regime democristiano”. Nel documento le br continuano a scrivere “Ma Moro è anche consapevole di non essere il solo, di essere, appunto, il più alto esponente del regime; chiama quindi gli altri gerarchi a dividere con lui le responsabilità, e rivolge agli stessi un appello che suona come un’esplicita chiamata di “correità”. Ha chiesto di scrivere una lettera segreta (le manovre occulte sono la normalità per la mafia democristiana) al overno ed in particolare al capo degli sbirri Cossiga. Gli è stato concesso, ma siccome niente deve essere nascosto al popolo ed è questo il nostro costume la rendiamo pubblica”. Il 4 aprile le brigate rosse divulgano il “comunicato numero quattro”. Nel documento viene scritto “…La manovra messa in atto dalla stampa di regime, attribuendo alla nostra Organizzazione quanto Moro ha scritto di suo pugno nella lettera a Cossiga, è stata subdola quanto maldestra. Lo scritto rivela invece, con una chiarezza che sembra non gradita alla cosca democristiana, il suo punto di vista e non il nostro. Egli si rivolge agli altri democristiani (nella seconda lettera che ha chiesto di scrivere a Zaccagnini e che noi recapitiamo e rendiamo pubblica, li chiama tutti per nome), li invita ad assumersi le loro responsabilità presenti e passate (le responsabilità che essi dovranno assumersi di fronte al Movimento Rivoluzionario, e che nel corso dell’interrogatorio il prigioniero sta chiarendo, sono ben altre da quelle accennate da Moro nella sua lettera), li invita a considerare la sua posizione di prigioniero politico in relazione a quella dei combattenti comunisti prigionieri nelle carceri di regime…Per quel che ci riguarda il processo ad Aldo Moro andrà regolarmente avanti, e non saranno le mistificazioni degli specialisti della controguerriglia-psicologica che potranno modificare il giudizio che verrà emesso”.